La spesa militare europea è insufficiente e frammentata, con solo dieci Stati dell'Unione Europea che rispettano l'obiettivo NATO del 2% del PIL per la Difesa, ed è meno focalizzata sull'innovazione rispetto agli Stati Uniti. È quanto emerge dal rapporto Draghi “Il futuro della competitività europea”, che sottolinea la necessità di un maggiore coordinamento nella spesa per la Difesa e di un consolidamento dell'industria. Lo scenario è descritto nell’articolo “La Difesa Ue: poche risorse e frammentate in un mondo di guerre”, che evidenzia la joint venture tra Leonardo e Rheinmetall per produrre i futuri carri pesanti e i veicoli blindati leggeri per l'Esercito Italiano come segnale di maggiore integrazione e cooperazione a livello europeo.
La necessità di investimenti significativi in Difesa e sicurezza da parte dell’UE è resa prioritaria anche dall’avvento della digitalizzazione e delle tecnologie a basso costo, che hanno cambiato il panorama dei conflitti, rendendoli asimmetrici. Secondo Roberto Cingolani, “la Difesa europea è chiamata a evolversi verso una sicurezza globale, che comprenda la protezione delle infrastrutture critiche e degli approvvigionamenti. Le industrie europee hanno una responsabilità sociale enorme, perché possono trasformare le varie forme di sinergie in elementi di pressione costruttiva verso gli Stati e la politica”.
Le aziende devono così porsi come apripista di una visione industriale davvero comunitaria, pensando in modo congiunto e avanzando proposte coraggiose. Come sottolinea Cingolani, in questo contesto si inserisce lo sforzo di Leonardo “per costruire partnership strategiche internazionali, contribuendo al consolidamento dei poli europei della sicurezza. L'obiettivo è mettere a fattor comune le capacità tecnologiche per costruire una massa critica in Europa. E anche, in futuro, di garantire libertà, prosperità e democrazia alle prossime generazioni”.
La necessità di rafforzare la competitività attraverso maggiori investimenti interessa anche il settore dello Spazio, nel quale il finanziamento pubblico europeo è significativamente inferiore a quello degli Stati Uniti (13,87 miliardi di euro investiti dall’UE nel 2023 contro i 73 miliardi degli USA). Il rapporto Draghi sottolinea l'urgenza di aumentare gli investimenti per evitare una dipendenza strategica e mantenere la competitività. Come spiegato nell’articolo “Più investimenti per non cedere a Elon Musk”, questo obiettivo comune potrebbe favorire la collaborazione tra i grandi player europei – tra i quali Leonardo, che detiene il 33% di Thales Alenia Space – in un settore, come quello della Space Economy, il cui valore ammonta a 630 miliardi di dollari nel 2023 e potrebbe raggiungere 1.800 miliardi nel 2035.