Quali sono le interazioni tra aerosol e nuvole? Quante radiazioni solari e della superficie terrestre sono riflesse o assorbite da questi fenomeni? Sono alcuni dei quesiti ai quali sarà possibile dare risposta grazie a EarthCARE, che migliorerà la conoscenza del trasferimento radiativo nell'atmosfera e consentirà di capire in che modo questi elementi naturali influenzano il delicato equilibrio della temperatura del Pianeta. Per la prima volta, la missione sarà in grado di fornire i profili verticali di nuvole e aerosol dallo Spazio, su scala planetaria, permettendo di rafforzare l'accuratezza dei modelli climatici.
In questo contesto, Leonardo ha realizzato alcune delle tecnologie che andranno in orbita a bordo della missione dell’ESA. Un esempio è il trasmettitore laser per lo strumento ATLID, sviluppato nei siti di Pomezia (RM) e Campi Bisenzio (FI). Composto da circa ottanta elementi ottici, progettati per rimanere perfettamente allineati anche durante le estreme condizioni ambientali di vibrazioni durante il lancio e di assenza di gravità e basse temperature in orbita, contribuirà a raccogliere dati sulle particelle degli aerosol e delle nubi. Dallo Spazio, il laser è in grado di osservare nell’atmosfera particelle di dimensioni inferiori a un millesimo di millimetro, trenta volte più piccole dello spessore di un capello. Per riuscirci, il trasmettitore emette nell’ultravioletto circa tremila brevissimi impulsi al minuto. Questi vengono “riflessi” dagli aerosol (quali sottili particelle solide, goccioline liquide sospese nell’aria o in altro gas) o dalle nubi sottili, in modo da generare un segnale di ritorno contenente le informazioni sulla distanza e sulla tipologia delle particelle osservate, successivamente analizzate dal ricevitore dello strumento ATLID.