Stefano Pontecorvo, la UE tolga i vincoli sulle spese militari per rispettare le richieste NATO

09 settembre 2024

Un Eurobond per l’Europa della Difesa e sicurezza: questa la proposta di Stefano Pontecorvo, Presidente di Leonardo, per sostenere gli investimenti necessari al consolidamento dell’industria europea, nella prospettiva di far fronte alle emergenze legate ai conflitti in corso. Pontecorvo auspica, altresì, che l’UE tolga i vincoli sulle spese militari, per rispettare gli impegni presi con la NATO. Di questi argomenti il Presidente di Leonardo ha parlato nell’intervista, a firma di Federico Fubini, pubblicata sul “Corriere della Sera”.

Sabato 7 settembre è stato presentato, al 50° Forum di Cernobbio, lo studio strategico “Peace through security: the strategic role of digital technologies”, realizzato da THEA Group (The European House Ambrosetti), in collaborazione con Leonardo. A margine dell’evento, Stefano Pontecorvo, Presidente di Leonardo, ha affrontato il tema degli investimenti sulla Difesa e sicurezza, necessari a tutti i Paesi della NATO dei risparmi richiesti dalle regole europee sui bilanci. 

“Le dimensioni degli investimenti necessari sono tali che nessun Paese può farcela da solo. La Difesa diventa uno sforzo collettivo e una spesa obbligata”. Partendo da questa riflessione, Pontecorvo evidenzia come l’Europa della Difesa stia evolvendo verso un sistema vero, effettivo, ma oggi frenato dalle regole europee sul deficit di bilancio. E, d’altro canto, la NATO chiede un impegno politico a una spesa militare al 2% del PIL, che potrebbe salire in futuro. Di queste condizioni occorre tener conto in sede europea, per mettere il continente in grado di sostenere questo cambio di passo.

Stefano Pontecorvo illustra quali potrebbero essere, a suo avviso, gli interventi da mettere in campo. Un’esenzione totale dalle regole sul deficit quando si tratta di spese militari e l’emissione di un Eurobond per l’Europa della Difesa e sicurezza, per sostenere gli investimenti che saranno necessari. Del resto – conclude Pontecorvo – l’Eurobond rientrerebbe pienamente nell’ottica UE di perseguire gli obiettivi più importanti con risorse comuni europee.