Nello scenario attuale, sempre più interconnesso e digitalizzato, si assiste al passaggio dal “secolo delle macchine” al “secolo dei dati”. Come spiega Roberto Cingolani, questa dinamica accresce l’importanza di concentrarsi sull'educazione dei cittadini del futuro, che vivranno immersi proprio nei dati e nella loro analisi.
Esplorando le potenzialità dell’intelligenza artificiale e i suoi “pericoli”, Cingolani paragona la paura dell’AI con quella dell’automobile: se viene utilizzata male può essere pericolosa, ma la differenza risiede proprio nell’utilizzo e nella finalità da parte dell’utente. Reti, cloud e cyber security rappresentano così il fondamento della fiducia nel digitale.