“Per me, la tecnologia viene prima di tutto. Una volta definite le attività da svolgere e gli attori che le gestiranno, sarà possibile organizzare la ripartizione delle risorse tra i partner coinvolti”. Lo afferma Roberto Cingolani nell’intervista rilasciata a Nikkei, dedicata a un approfondimento sul GCAP, il programma di collaborazione internazionale che coinvolge Italia, Regno Unito e Giappone per lo sviluppo di un sistema aereo di nuova generazione entro il 2035.
Riflettendo sulla divisione del lavoro e degli investimenti, l’AD di Leonardo spiega di apprezzare il modello che prevede una ripartizione equa. Secondo Cingolani, la valutazione delle competenze determinerà i dettagli della condivisione del lavoro nei prossimi mesi.
Il sistema aereo che sarà sviluppato includerà una core platform – il fighter di nuova generazione – connessa con altri “sistemi” periferici, pilotati e non pilotati, oltre a una serie di sensori avanzati e sistemi di dati collegati tramite intelligenza artificiale e architettura cloud. Roberto Cingolani sottolinea che “ci saranno diverse piattaforme, a seconda delle esigenze di ciascuna forza armata, e sono sicuro che i partner saranno chiamati a condividere e distribuire i compiti nello sviluppo”.