Carlo Cavazzoni, per dare la misura della rapidità dell’evoluzione dettata dalla trasformazione digitale dei supercalcolatori, sottolinea come ogni due anni raddoppi la capacità di calcolo a nostra disposizione. “Il supercalcolo è una sorta di esoscheletro del nostro cervello, quest’ultimo è capace sì di intuire, ma incapace di ‘spostare carichi pesanti’ dal punto di vista delle capacità cognitive come fa un calcolatore. La macchina, sotto questo aspetto, vince sull’uomo in modo clamoroso, come un cavallo nella corsa. Gli strumenti di supercalcolo ci consentono potenzialmente di fare cose inimmaginabili, il cui unico limite è nella nostra fantasia”. Leonardo, non a caso, si avvale di davinci-1, l’infrastruttura di supercalcolo che permette all’azienda di conseguire risultati significativi nella frontiera del digital twin, il gemello virtuale di un prodotto, un sistema, un processo, accelerando l’evoluzione tecnologica in chiave digitale.
La fantascienza che anticipa il futuro: HPC e bioingegnerie per la salute
“Molte delle persone che lavorano in ambito hi-tech leggono la letteratura di fantascienza”, sottolinea Cavazzoni. “Tornando a Blade Runner, ci sono molti aspetti che hanno fatto da spunto al film, oltre all’intelligenza “sintetica”. Un elemento portante sono le bioingegnerie, ossia le capacità sviluppate attraverso il supercalcolo e le macchine che decodificano il genoma. Oggi questi studi sono fondamentali per risolvere problemi legati alla salute”. La medicina computazionale, dunque, rappresenta un settore in grande espansione e dalle enormi potenzialità.
Lo Spazio, Formula1 delle tecnologie
Un ulteriore passaggio del podcast riguarda le ricadute dell’evoluzione tecnico-scientifica delle imprese spaziali sul progresso del Pianeta. “Sviluppare tecnologie che operino nello Spazio – sottolinea Cavazzoni - ci pone di fronte a sfide importanti. Lo Spazio è, infatti, un ambiente ostile in cui manca lo scudo protettivo dell’atmosfera necessario a difenderci, ad esempio, dalle radiazioni cosmiche. Tornando al supercalcolo, poi, molti algoritmi delle tecnologie computazionali sono stati sviluppati inizialmente per supportare programmi spaziali. Ciò che si sviluppa per lo Spazio è, insomma, una sorta di Formula 1 della tecnologia. È da lì che, depotenziando il motore, nasce una tecnologia alla portata di tutti”.
Gestire quantità enormi di dati per la tutela dell’ambiente
Il principale impiego del supercalcolo per lo Spazio, escludendo il fondamentale supporto alla progettazione delle missioni, sta nella capacità di processamento dei dati, alla luce del fatto che, attualmente, le sonde impiegate sono sempre più sofisticate e dotate di un grande numero di sensori che riversano sulla Terra quantità di dati inimmaginabili fino a qualche anno fa. “Oggi – prosegue Cavazzoni - i valori da analizzare sono nella misura di gigabyte, terabyte e petabyte, quantitativi così massicci che senza l’uso di un supercalcolatore non sarebbe possibile processare”. Non solo. I dati provenienti dallo Spazio rappresentano uno strumento fondamentale per promuovere la sostenibilità e contrastare il cambiamento climatico.
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