Difesa planetaria e tecnologia italiana. Asteroidi, il lancio della sonda Hera

07 ottobre 2024

Testare la possibilità di deviare asteroidi potenzialmente pericolosi dalla loro traiettoria, scongiurando il rischio di future collisioni con la Terra. È l’obiettivo della missione Hera dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), la cui partenza verso l’asteroide binario Didymos è prevista in una finestra di 20 giorni a partire dal 7 ottobre. Ne parla l’approfondimento pubblicato oggi su QN-Quotidiano Nazionale (La Nazione, il Resto del Carlino, Il Giorno). 

Secondo i dati forniti dall’ESA, a oggi sono stati scoperti circa 35.800 asteroidi che orbitano “vicino” alla Terra. Nonostante al momento non vi sia il rischio di collisioni catastrofiche, le agenzie spaziali americana ed europea hanno iniziato a sperimentare possibili tecniche di Difesa planetaria. Nasce con questo obiettivo la missione Hera dell’ESA, per la quale Leonardo ha costruito e testato a Nerviano (MI) i pannelli fotovoltaici, fonte di energia primaria della sonda. Thales Alenia Space ha contribuito fornendo importanti equipaggiamenti, come il transponder nello Spazio profondo, realizzato a Roma e L’Aquila, che consentirà una solida comunicazione con la stazione di terra.

Hera segue la missione DART (Double Asteroid Redirection Test) della NASA, che nel 2022 ha colpito l’asteroide Dimorphos, una piccola luna di circa 160 metri di diametro che orbita attorno all’asteroide più grande Didymos, senza frammentarlo e riducendone l’orbita di circa 33 minuti. Un risultato possibile anche grazie all’accuratezza del sensore d’assetto stellare di Leonardo, una “bussola” in grado di calcolare l’orientamento della sonda nello Spazio.

L’articolo “Sostenibilità e innovazione. I big si incontrano allo ‘IAC’ di Milano” sottolinea come l’Italia si posizioni al centro del dibattito internazionale sullo Spazio. Dal 14 al 18 ottobre si terrà infatti l’International Astronautical Congress (IAC), la più importante conferenza mondiale del settore. Tra i temi al centro di IAC 2024, oltre alla missione Hera, anche l’esplorazione sostenibile di Luna e Marte, l’osservazione della Terra e l’uso di big data, intelligenza artificiale e robotica nello Spazio.