Leonardo è sempre più concentrato sui rapporti internazionali e, in quest'ottica, ha appena siglato due accordi, uno con Israeli Innovation Authority e l'altro con Ramot Tel Aviv University, nell'ambito dell'innovazione. L'obiettivo è rafforzare la propria posizione nel mondo, favorendo rapporti strutturali con Paesi che vengono considerati strategici; tra questi c'è, appunto, Israele. Non è un caso che, a fine novembre 2022, l’azienda guidata da Alessandro Profumo abbia portato a termine l'operazione di fusione tra la controllata statunitense Leonardo DRS, e la società quotata israeliana Rada, che ha portato all'automatica quotazione di DRS.
Israele, peraltro, ha saputo creare un ecosistema d'innovazione che è diventato il motore della crescita del Paese e contribuisce al 15,3% del PIL israeliano, al 54% dell'export e occupa il 10,4% circa della forza lavoro su una popolazione di 9,4 milioni di persone. Riconosciuto come Startup Nation, Israele conta oltre 7mila start up, 430 fondi di venture capital, 100 acceleratori, 37 incubatori. Con questi numeri nel 2021 ha attratto 27 miliardi di dollari d'investimenti in start up, frutto dei picchi post covid. Ed è previsto che il 2022 si chiuda a 20 miliardi di dollari. Leonardo, da parte sua, punta a utilizzare l'innovazione come leva per rafforzare la propria presenza in aree di suo interesse nel mondo. Logica quindi l'intensificazione del rapporto con lo Stato di Israele che, col suo ecosistema, sviluppa soluzioni high tech innovative anche in settori strategici per il business di Leonardo, quali difesa, cibersicurezza, aeronautica, intelligence e spazio.
Come si è accennato, sono due gli accordi firmati. Il primo è stato stipulato con l'Israel Innovation Authority (IIA) agenzia pubblica indipendente a supporto tecnico e finanziario di progetti innovativi promossi da start up, aziende mature, multinazionali e università israeliane e internazionali. Il secondo accordo è stato siglato con Ramot, technology transfer company per la valorizzazione della proprietà intellettuale dell'Università di Tel Aviv, ateneo che ha investito, a oggi, in oltre 100 startup e lavora con le aziende sulla ricerca applicata, utilizzando anche i fondi dell'IIA. Le partnership, sono state promosse da Leonardo e sostenute e coordinate dall’Ambasciata d’Italia in Israele, con il contributo dell’Ambasciata d’Israele in Italia e la Missione Economica d'Israele a Milano.
Gli accordi, tra l'altro, troveranno immediata applicazione con l'attivazione di una collaborazione, proprio nello scouting di start up, per la seconda call internazionale dell'acceleratore Business Innovation Factory (BIF) di Leonardo. Il programma, lanciato dall'azienda il 24 gennaio e dedicato a startup con soluzioni innovative nei settori simulation and gamification e networking & cybersecurity, prevede che una delle cinque tappe del road show promozionale abbia luogo a Tel Aviv, il 28 febbraio.