22 ottobre 2019
140 partecipanti, 60 aziende, 11 organizzazioni non profit, 6 rappresentanti di istituzioni locali e nazionali, 11 tra enti di ricerca e università presenti alla quarta edizione dell’Italian Business & SDGs Forum, organizzato dalla Fondazione Global Compact Network Italia e ospitato dalla città di Trieste - Capitale Europea della Scienza 2020. L’obiettivo: analizzare e far emergere punti di vista su come l’innovazione possa essere un driver per contribuire al raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs).
Al centro del dibattito la necessità di collaborazione tra aziende di tutte le dimensioni, mondo accademico e istituzioni, di un più efficace incontro tra domanda e offerta (di risorse finanziarie ma anche umane), di una maggiore consapevolezza e agilità in un periodo di necessaria transizione (climatica, industriale, culturale) e l’importanza dello sviluppo di competenze per lavori che oggi non esistono ancora.
Le opportunità sono tante. Grandi masse di capitali in cerca di investimenti green. Correlazione positiva tra diversità, innovazione e profittabilità. Nuove soluzioni per estrarre valore tanto dai rifiuti quanto dalla prevenzione dei rischi climatici. La condizione per cogliere queste opportunità è fare innovazione.
Che si tratti di cambiamenti radicali o di piccoli passi incrementali, l’innovazione è sempre più un veicolo di sostenibilità: ha in sé quella forza trasformatrice necessaria per rispondere alle sfide che la società è chiamata ad affrontare. In particolare, i focus dei tavoli di lavoro sono stati su finanza sostenibile, resilienza, inclusione ed economia circolare.
Per il secondo anno abbiamo supportato il Forum e partecipato al dibattito, presentando anche il caso del Leonardo Drone Contest. Questa iniziativa è un esempio di approccio all’innovazione che si alimenta attraverso la collaborazione e la contaminazione tra azienda e mondo accademico per favorire lo sviluppo di nuove competenze, in un mix di tecnologie “abilitanti” per il futuro: intelligenza artificiale, big data, capacità di calcolo, machine learning, capacità di volo, computer vision, sensor fusion.
Il beneficio di questo tipo di format è collettivo e condiviso. Da una parte, Leonardo ha un forte e diretto interesse nel far crescere l’ecosistema dell’innovazione, da cui emergeranno future professionalità ed esperti capaci di presidiare le frontiere tecnologiche, con applicazioni che vanno dalla mobilità sostenibile alla sicurezza del traffico aereo, dalle missioni di sorveglianza e soccorso al dialogo tra sistemi pilotati e sistemi autonomi. Dall’altra, il mondo accademico ha bisogno di incanalare la ricerca verso ciò che è più utile all’industria, consentendo agli studenti di lavorare su progetti concreti - supportati in questo caso da ingegneri Leonardo come tutor - e competere con altre università per mettersi alla prova.
La condizione perché questi benefici si realizzino è una sola: fare sistema a supporto dell’Agenda 2030.