Leonardo 10 aprile 2017
E’ un tranquillo pomeriggio di aprile quando, presso la Sala Operativa dei Gruppi Volo della base aerea di Gioia del Colle (BA), suona l’allarme: i due piloti di turno, già pronti ed equipaggiati con tuta anti-G, scattano di corsa verso gli shelter dove sono ricoverati gli Eurofighter, come si dice in gergo già “pre-volati”, cioè con i consueti controlli pre-volo effettuati in anticipo.
Non si tratta di un’esercitazione, la missione è reale, i due Eurofighter in servizio d’allarme hanno infatti ricevuto l’ordine di decollo immediato, lo scramble, da parte dell’ente NATO responsabile nell’area.
Una coppia di Eurofighter dell’Aeronautica Militare italiana in volo sul Mediterraneo (Copyright – Luca La Cavera)
I due caccia dell’Aeronautica dopo il decollo salgono di quota e grazie alla loro alta velocità raggiungono in pochi minuti il “target”. In questo caso si tratta di verificare un’eventuale minaccia, costituita da un mancato contatto radio di un velivolo civile Airbus A-320. Raggiungono l’aereo ed effettuano l’intercettazione sotto il controllo della sala operativa del Gruppo Radar competente. Una volta identificato il velivolo “intruso” e ripristinati i normali contatti con la Difesa Aerea, rientrano alla base.
Questa è solo una delle tante missioni che l’Eurofighter svolge quotidianamente, assicurando, senza sosta, l’integrità degli spazi aerei sorvegliati. Nel 2017 il velivolo ha raggiunto un traguardo importante che nessun aereo di nuova generazione della sua classe ha mai ottenuto: la consegna del cinquecentesimo esemplare.
L’Eurofighter numero 500
Potente ed efficace caccia multiruolo, l’Eurofighter numero 500 è stato consegnato, l’11 aprile 2017, all’Aeronautica Militare italiana durante una speciale cerimonia presso lo stabilimento di Torino Caselle della Divisione Velivoli di Leonardo.
Poco più di 10 anni fa, nel settembre 2006, veniva consegnato alla Royal Air Force britannica l’esemplare numero 100, dopo 3 anni il numero 200 entrava a far parte della Luftwaffe tedesca e, nel 2011, al velivolo numero 300 venivano applicate le coccarde dell’Ejército de l’Aire, l’aeronautica militare spagnola. Nel dicembre del 2013 arrivava il 400esimo Eurofighter, di nuovo fra le fila della Luftwaffe.
L’Eurofighter numero 400 consegnato alla Luftwaffe tedesca (Copyright – Eurofighter Gmbh)
L’Eurofighter numero 500 è stato portato in volo a metà febbraio dal Comandante Mario Mutti, Project Test Pilot, Combat Aircraft della Divisione Velivoli di Leonardo. Completata la fase di voli ditta e di accettazione da parte del cliente, l’esemplare è stato decorato in modo speciale per suggellare il prestigioso traguardo dei 500 esemplari prodotti.
L’esemplare numero 500 decolla per il suo primo volo da Torino Caselle
Il Consorzio Eurofighter e l’impegno di Leonardo
L’Eurofighter Typhoon oggi rappresenta il più grande programma aeronautico in ambito militare in Europa, con 599 esemplari ordinati dalle 4 Nazioni Partner ovvero Germania, Inghilterra, Italia e Spagna e 4 clienti stranieri ovvero Austria, Arabia Saudita, Kuwait e Oman.
Il worksharing del complesso programma di collaborazione europeo vede Leonardo responsabile per la produzione di tutte le semiali sinistre, complete di sistemi installati, tutte le sezioni posteriori di fusoliera, progettate insieme alla BAE Systems inglese, alcune superfici mobili e piloni sub-alari per i carichi, i raccordi ala-fusoliera e la carenatura in titanio dei motori. Sono stati progettati e integrati anche importanti sistemi di bordo (gestione dei carichi, navigazione, controllo del volo, display nel cockpit) e si è lavorato per l’integrazione con il velivolo dell’intero sistema d’arma e di propulsione.
La linea finale di assemblaggio dell’Eurofighter – Stabilimento di Torino Caselle Nord
Presso gli stabilimenti di Nola (Napoli) e Foggia della Divisione Aerostrutture e di Venegono della Divisione Velivoli si producono le parti che vengono poi assemblate per realizzare le semiali e le sezioni posteriori presso lo stabilimento di Torino Caselle Nord. Quest’ultimo è inoltre sede della linea finale di assemblaggio dei velivoli completi destinati all’Aeronautica Militare italiana e ai clienti export di competenza, attualmente gli esemplari destinati al Kuwait.
Le parti strutturali, i sistemi e i sensori di competenza di Leonardo a bordo dell’Eurofighter
Molto importante è il contributo nello sviluppo e produzione dell’avionica e dei sensori principali del velivolo da parte della Divisione Sistemi Avionici e Spaziali, in particolare il radar Captor-E, il sistema passivo ad infrarossi PIRATE, il sistema di auto-protezione DASS (Defensive Aids Sub-System) e sistemi di comunicazione e IFF (Identification Friend or Foe) con il coinvolgimento di diversi siti produttivi in Italia e in Gran Bretagna. Infine, presso lo stabilimento di Venegono Superiore (Varese), si progettano e si costruiscono gli equipaggiamenti di supporto a terra (Ground Support Equipment o AGE) come le unità di avvio del motore o per la generazione di potenza ausiliaria.
In servizio con l’Aeronautica Militare italiana
L’Aeronautica Militare (AM) italiana è stata la prima, nel 2005, a raggiungere la capacità operativa finale (Final Operational Capability – FOC) nel ruolo di difesa aerea con gli Eurofighter che sono stati sempre impegnati nel costante e puntuale Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo nazionale (SSSA), 365 giorni l’anno, 24 ore su 24.
I velivoli AM vengono rischierati periodicamente all’estero per le missioni di Interim Air Policing (IAP), che negli anni passati hanno visto i velivoli prodotti presso lo stabilimento di Torino Caselle della Divisione Velivoli di Leonardo solcare i cieli di Islanda, Slovenia, Albania e Lituania. L’attività di Air Policing, che consiste nell'integrazione in un unico sistema di difesa aerea e missilistico della NATO dei rispettivi e analoghi sistemi nazionali messi a disposizione dai paesi membri, è condotta sin dal tempo di pace e consiste nella continua sorveglianza e identificazione di tutte le violazioni all'integrità dello spazio aereo NATO alle quali si fa fronte prendendo le appropriate azioni utili a contrastarle come, ad esempio, il decollo rapido di velivoli caccia intercettori, il così detto scramble.
Uno degli Eurofighter dell’Aeronautica Militare italiana a Keflavik, in Islanda (Copyright – Aeronautica Militare Italiana)
Proprio in questi giorni, sei velivoli Eurofighter appartenenti a tutti e tre gli Stormi dell’Aeronautica Militare italiana si sono rischierati in Islanda, presso la base aerea di Keflavik (Task Force Air – Operazione Northern Ice), rafforzando l'attività di sorveglianza dei cieli dell’isola che non possiede capacità e strutture per la difesa aerea autonoma.
Numerosissime poi sono le esercitazioni di livello internazionale cui gli Eurofighter AM prendono parte regolarmente, come la complessa e realistica Red Flag negli Stati Uniti nel 2016, oppure la recente DACT 2017 (Dissimilar Air Combat Training) presso la base aerea di Gando – Las Palmas nelle Isole Canarie, in Spagna.