La convergenza tra dimensione reale e digitale sta creando un continuum che rende strategica la cultura del data driven. Ciò che accomuna smart cities, servizi pubblici efficienti o trasformazione industriale e tecnologica è infatti la centralità del dato, considerato come il petrolio del futuro, da gestire e proteggere per estrarne il massimo valore possibile e trarne un reale vantaggio competitivo. Estrarre valore dai dati significa guidare la riorganizzazione dei processi produttivi e accelerare lo sviluppo tecnologico, adottando un’ottica multi-dominio e garantendo la sicurezza cibernetica dei propri prodotti e servizi. La velocità con cui questo passaggio sta avvenendo non ha precedenti nella storia moderna, basti pensare che i dati raccolti negli ultimi 18 mesi equivalgono a quelli raccolti nell’intera storia dell’umanità. Una crescita destinata ad aumentare in futuro, come evidenziano recenti stime secondo cui, nel 2027, i Big Data Analytics supereranno la soglia dei 100 miliardi di dollari.
Di questo ed altro ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera Franco Ongaro, Chief Technology and Innovation Officer di Leonardo: “Estrarre valore dai dati significa guidare la riorganizzazione dei processi produttivi e accelerare lo sviluppo tecnologico, adottando un’ottica multi-dominio e garantendo la sicurezza cibernetica dei propri prodotti e servizi”.
Leonardo, investimenti in infrastrutture e Ricerca & Sviluppo
Leonardo sta puntando sulla convergenza fra manifattura e digitale come fattore di trasformazione dei modelli di produzione e progettazione. Questa strategia è perseguita con investimenti in nuove infrastrutture come il supercomputer davinci-1, tra i più potenti HPC dell’AD&S a livello globale, in grado di compiere 5 milioni di miliardi di operazioni al secondo, e favorire la digitalizzazione industriale.