04 marzo 2020
Il mercato dei servizi realizzati utilizzando i droni è in rapida crescita. Da rari oggetti volanti nei nostri cieli gli Uncrewed Aerial Vehicles - in italiano Aerei a Pilotaggio Remoto - APR - in pochi anni si sono moltiplicati, non più solo strumenti di gioco e svago per appassionati ma mezzi utili per condurre operazioni diversissime tra loro, in grado, ad esempio, di ispezionare infrastrutture critiche, sorvolare zone colpite da calamità naturali, offrire immagini aeree di siti archeologici, mappare aree a rischio, consentire una agricoltura di precisione. La loro rapida diffusione ha portato con sé la necessità di definire regole via via più dettagliate e stringenti per il loro utilizzo, in modo da garantire la sicurezza a terra e in cielo e la coesistenza del traffico dei droni con il traffico aereo tradizionale.
Questo il quadro in cui è nata D-Flight, società creata da Enav - il provider italiano di servizi del traffico aereo - che ne detiene il 60%, affiancata, per la parte industriale, da Leonardo e Telespazio (con il restante 40%). Obiettivo di D-Flight è quello di sviluppare la piattaforma U-Space per l’erogazione dei servizi di Uncrewed Aerial Vehicles Traffic Management (UTM), cioè per la gestione del traffico a bassa quota dei droni in totale sicurezza.
In particolare, Leonardo ha la responsabilità della progettazione del sistema, in qualità di System Integrator, e dello sviluppo della gran parte dei servizi software, assicurando livelli di sicurezza adeguati in base a un approccio “Security by Design”. Per la parte geografica (con riferimento alle zone in cui si può volare), si occupa Telespazio attraverso e-Geos, il cui ruolo crescerà quando si arriverà all’inserimento nel sistema delle comunicazioni satellitari.
Lo sviluppo della piattaforma di D-Flight ha rappresentato una nuova sfida tecnologica per Leonardo: disegnare e sviluppare un portale accessibile a tutti e sicuro, in grado di offrire servizi web indipendenti, facile da implementare e aggiornare, estremamente reattivo. Il portale, infatti, mette a disposizione degli utenti la registrazione dei droni nella banca dati italiana e l’assegnazione di un codice univoco di identificazione per ogni APR, oltre al reperimento delle informazioni utili per volare in sicurezza e in conformità alle normative vigenti.
Un esempio di quello che D-Flight potrà garantire nel prossimo futuro lo ha offerto la sperimentazione DIODE (D-Flight Internet of Drone Environment) condotta a Rieti nel settembre 2019 nell’ambito dell’European Network of U-Space Demonstrators, lanciato dalla Commissione europea e co-finanziato dalla SESAR Joint Undertaking per la ricerca e lo sviluppo del Cielo unico europeo. Al progetto sperimentale, coordinato da Enav, hanno partecipato, oltre a Leonardo, Telespazio ed e-Geos, diverse aziende italiane.
Obiettivo di DIODE: dimostrare la capacità di gestire il volo simultaneo di più droni con un adeguato livello di safety e security. Una sperimentazione impegnativa condotta in due giornate. Ogni giorno sono state operate contemporaneamente sei missioni con compiti molto diversi (ad esempio una missione archeologica, una di ispezione della linea ferroviaria, una per la ricerca di un disperso nel fiume Velino). Per l’occasione D-Flight ha implementato servizi aggiuntivi di livello superiore come il tracking che ha permesso di tracciare le traiettorie e fare in modo di seguire le missioni contemporaneamente. Un test importante che ha consentito a Leonardo di provare sul campo la fattibilità tecnica ed operativa dei servizi aggiuntivi sperimentati a Rieti, in grado di garantire il completo rispetto dei requisiti di safety e security.