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#WeAreLeonardo, tra i sistemi autonomi con Fabrizio

Ingegnere dell’automazione, Fabrizio Schiano ha trascorso molti anni all’estero, tra studio e lavoro. Tornato in Italia per abbracciare il progetto dei Leonardo Innovation Labs, oggi guida un team che si occupa di progettare funzioni per rendere autonomi diversi tipi di sistemi crewed e uncrewed.


Fabrizio Schiano è un “cervello di ritorno” felicissimo di esserlo. Ingegnere dell’automazione, ha trascorso oltre un decennio fuori dall’Italia, tra Svizzera, Germania, Stati Uniti e Francia, paesi nei quali ha studiato (molto), lavorato e anche insegnato. Poi, nel 2021, grazie un articolo pubblicato su un quotidiano italiano e intercettato da suo padre, ex ricercatore ora in pensione presso il Centro italiano di ricerche aerospaziali, ha scoperto l’esistenza dei Leonardo Innovation Labs e ha deciso di candidarsi inviando il suo curriculum vitae. Risultato: “ora guido un team di quindici persone in qualità di Principal Investigator Autonomous Systems Laboratory e Leonardo Innovation Labspresso la sede di Cascina Costa (Varese).

“Il 70% del mio team – racconta – ha un dottorato di ricerca. È una squadra meravigliosa di giovani tra i 29 e i 34 anni: nessuno di loro ha paura di affrontare problemi complessi, chi entra nel gruppo vuole rimanervi, e quanto al clima che si respira posso dire che andrei ogni sera a bere una birra con loro”.  Non si stenta a crederlo, tenuto conto dell’entusiasmo e della passione con cui Fabrizio parla del suo lavoro. “Sto facendo esattamente quello che avevo sognato dai tempi dell’università, vale a dire progettare, insieme al mio gruppo, funzioni per rendere autonomi diversi tipi di sistemi (come droni, elicotteri, velivoli ala fissa e così via). Farlo al servizio del mio Paese e in un’azienda internazionale qual è Leonardo, è un ulteriore motivo di orgoglio”.

Nel corso dei suoi dieci anni in giro per l’Europa e gli Stati Uniti, Fabrizio ha rafforzato la propria capacità di adattamento e resilienza, qualità che ritiene preziose nelle persone che fanno parte del suo team, destinato ad aumentare nei prossimi mesi. Dopo la laurea triennale e magistrale all’Università Federico II di Napoli sotto la guida del noto professore di robotica Bruno Siciliano, Fabrizio realizza nel 2012 il sogno di sviluppare la sua tesi di laurea magistrale presso l’ETH di Zurigo, dove – racconta – “ho vissuto un’esperienza straordinaria, portando a termine un progetto che utilizzava droni per un light show di Walt Disney. È stato entusiasmante”.

Poi, all’età di 24 anni, il trasferimento in Germania, in Baviera, per lavorare su progetti relativi a piccoli satelliti ed energia rinnovabile; l’anno successivo, un dottorato di  ricerca di quattro anni presso l’Istituto nazionale per la ricerca nell'informatica e nell'automazione (Inria), in Francia, dove si è specializzato sui sistemi multidrone senza GPS; nel 2017, sei mesi che definisce “meravigliosi” all’Università di Boston e, infine, prima del rientro in Italia, altri quattro anni in Svizzera come post-doctoral researcher presso la Scuola politecnica federale di Losanna (EPFL). “Quest’ultimo è stato un lavoro totalmente diverso dai precedenti: mi sono trovato a supervisionare i dottorandi e a gestire risorse, anche economiche, di laboratorio. È stato un periodo nel quale ho veramente imparato cosa sia la resilienza”.

Nel 2021, la decisione di tornare in Italia, a Milano: “Leonardo offre la possibilità di far parte di un contesto internazionale, di ampliare i propri orizzonti e collaborare con persone altamente specializzate in tanti ambiti diversi. Basti pensare agli elicotteri, uno dei settori nei quali la nostra azienda è al top”.