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#WeAreLeonardo, tra avionica e digitalizzazione con Dario

Ex pallavolista, ingegnere elettronico, 27 anni in Leonardo, gli ultimi dei quali dedicati ad affrontare la sfida del digitale. Dario Iannucci, SVP Digital Transformation & Sustainability per l’area di business Elicotteri, racconta il suo percorso e l’attività del suo team, composto da data scientist e data analyst.

A muoverlo sono sempre state la “profonda curiosità” e la volontà di “mettere in pratica le più belle idee teoriche”. Per questo, seppure al liceo scientifico brillasse più come pallavolista in Serie C che come studente modello, l’ingegner Dario Iannucci ha capito quale strada avrebbe intrapreso durante il secondo anno di Ingegneria elettronica all’Università Federico II di Napoli: “volevo fare innovazione ma in un campo di applicazione concreto e, se possibile, girare il mondo”. Oggi Dario, 54 anni, due figli adolescenti, napoletano di nascita con una curiosa inflessione tra il partenopeo e il toscano – eredità del trasferimento della famiglia a Siena quando era ragazzo – il mondo l’ha girato e di cose concrete ne ha fatte.

A Cascina Costa (VA) ricopre il ruolo di responsabile della Trasformazione Digitale e Sostenibilità per l’area di business Elicotteri di Leonardo e guida un team di una trentina di data scientist e data analyst che, grazie anche alla potenza di calcolo del supercomputer davinci-1, hanno abbracciato la sfida della digitalizzazione per innovare e rendere più efficienti i prodotti in termini economici, di efficienza e di sostenibilità. Per Dario, l’arrivo a Cascina Costa risale al 1997. Da qui ha iniziato, anno dopo anno, ad allargare orizzonti e confini occupandosi inizialmente dei sistemi avionici dell’AW101, per poi passare al ruolo di capo progetto avionico di alcuni dei “gioielli” dell’elicotteristica italiana, civile e militare: l’AW139, l’AW149, l’AW169 e l’AW189. “Sono stati anni appassionanti, con tanti viaggi negli Stati Uniti e in giro per il mondo”. Tra le sfide più interessanti, Dario ricorda quella legata alla nascita della “Family Avionics AW189-169-139”: “Insieme al mio team, composto da circa 25 persone, abbiamo gestito l’intero processo, dal design fino alla certificazione. Oggi mi rendo conto di quanto il nostro ruolo sia stato centrale in un vasto progetto strategico: sviluppare le competenze per realizzare in casa l’avionica, attraverso componenti integrate in Leonardo”.

Forse per questo motivo, tra i tanti riconoscimenti ricevuti, quello che più gli sta a cuore è il National Innovation Award 2011 per aver ideato e progettato il primo display touchscreen in grado di controllare tutti i sistemi di bordo dell’elicottero AW169. Nel 2016, le persone da gestire sono diventate 80, con il passaggio al coordinamento di un’area più vasta del settore elicotteristico, l’Airframe System Department. L’ultima sfida, quella del digitale, “è ancora da vincere – ammette Dario – ma siamo a buon punto: l’area di business Elicotteri ha processato sul davinci-1 circa 150 terabyte di dati (pari al 30% dell’intera capacità del supercomputer), gran parte dei quali relativi alla registrazione di parametri di 2,3 milioni di ore volo provenienti da circa 1.400 elicotteri. Inoltre, sono stati creati decine di applicativi (tool basati sull’intelligenza artificiale, webapp, dashboards, etc.) relativi a servizi digitali basati sui dati di volo, e sono state sviluppate e integrate reti neurali a supporto delle simulazioni di ingegneria che possono essere riutilizzate da tutte le altre aree aziendali. Abbiamo il know-how per ampliare i servizi e rendere più efficiente l’organizzazione della logistica e la manutenzione del mezzo, grazie a modelli come, ad esempio, il digital twin. In questo modo, rispondiamo anche alle ineludibili istanze di sostenibilità”.

I 27 anni in Leonardo hanno rappresentato per Dario “la possibilità di soddisfare l’innata curiosità e di intraprendere sempre nuove sfide”. Ciò che “la nostra azienda può offrire oggi alle persone più giovani – riflette – è l’opportunità di lavorare in luoghi tecnologicamente all’avanguardia e di diventare motore del cambiamento”. Un ambiente in cui esperienze e competenze differenti si integrano per abbracciare le sfide del futuro: “Nel mio team di data analyst e data scientist non ci sono solo ingegneri e ingegnere, ma anche persone con background matematico e fisico, in maggior parte donne”. E se il team ha la stessa curiosità che sin dalle aule universitarie ha alimentato e alimenta tuttora Dario, allora “hanno trovato pane per i loro denti”.