Dopo essersi aggiudicato il Premio Innovazione 2015, nella categoria dottorandi, Umberto Papa entra in azienda seguendo uno stage dedicato a un progetto sul monitoraggio della salute delle strutture aeronautiche (Structural Health Monitoring): Oggi segue, presso il sito Leonardo di Pomigliano d’Arco, il coordinamento tecnico del programma Global Combat Air System in ambito Ingegneria per la Tecnologia del Volo. Insomma, uno dei progetti internazionali più ambiziosi che rivoluzionerà il concetto di difesa aerea che oggi coinvolge Italia, Regno Unito e Giappone e che vede Leonardo partner strategico del programma GCAP – Global Combat Air Programme – volto alla realizzazione di un sistema di sistemi basato su tecnologie e piattaforme di combattimento aereo di nuova generazione capaci di operare in scenari multi-dominio.
Una grande sfida per lui è stata quella di “acquisire capacità tecniche in ambito ingegneristico che mi hanno poi permesso di confrontarmi con colleghi, anche a livello internazionale, che fanno il mio stesso lavoro ma con metodi e cultura differente.”
Un bel salto dopo il suo dottorato in Ricerca di Scienze e Tecnologie e la laurea specialistica in Ingegneria Aerospaziale, direttamente nel futuro. In Leonardo, Umberto ha potuto subito mettersi al lavoro sul programma C-27J Spartan Next Generation, in particolare sulla certificazione civile del velivolo: “mettere a fattor comune quanto studiato durante il mio percorso accademico e applicarlo operativamente, divertendomi, su uno dei tanti prodotti Leonardo.” Come per altri colleghi il C-27J, programma interamente sviluppato da Leonardo, rappresenta un banco di prova ricco di opportunità per acquisire “diverse lesson learning in più ambiti dell’ingegneria, non solo nella mansione che svolgevo, ma anche relativamente alla quota parte delle operations. L’esperienza mi è servita particolarmente per avere una visione d’insieme dell’aeroplano e di tutto quello che gira intorno alla sua vita, dalla progettazione alle prove di volo e consegna al cliente”.
Fra le tecnologie che più lo impegnano e affascinano, sicuramente il digital twin, la modellizzazione di ambienti digitali “è stata da sempre una tematica scientifica che mi ha coinvolto maggiormente. Questo motivato dall’esigenza di simulare e replicare risorse, fenomeni fisici e comportamenti di sistemi, in maniera tale da ottimizzare alcune operazioni durante fase di progettazione. Oppure, anche con il fine di diminuire il numero di test da effettuare nella fase di Verification & Validation o per scopi di manutenzione predittiva.”
Anche nel tempo libero Umberto porta avanti passioni che in qualche modo contribuiscono a far evolvere il suo lavoro come la microelettronica e la fotografia. “La microelettronica e lo sviluppo di automatismi (banalmente modellismo) ha alla base la programmazione, e dunque durante il mio lavoro quotidiano saper programmare mi ha aiutato tantissimo, ad esempio per automatizzare e alleggerire processi di calcolo. La fotografia è stata fondamentale per la redazione di documenti e presentazioni. Soprattutto il corretto impiego e gestione degli spazi in una diapositiva, o pagina di un documento, la gestione dei colori e soprattutto il riuscire a catturare le cose fondamentali da poter poi trasmettere. Ecco, il catturare opportunamente informazioni e dati utili per una corretta comunicazione di un messaggio, a scopo tecnico e non solo”.