La sua è una storia di superamento delle barriere, che siano legate alla disabilità, ai pregiudizi inconsci, alla paura dell'ignoto o alle aspettative della società: “A volte, durante il mio percorso professionale, sono stata la prima donna tecnico disabile con cui i miei colleghi hanno lavorato.”
Da tre anni in Leonardo UK, Beth lavora nel sito elicotteristico di Yeovil come Integrated Support Engineer (ISE) e, nel suo tempo libero, è anche vicepresidente della “Enable Network Group”.
Il suo percorso formativo è stato fin da subito orientato “al saper fare” e all’esperienza sul campo: un apprendistato tecnico avanzato in saldatura e montaggio, poi il tirocinio al Royal Air Force Museum a Cosford, nello Shropshire, regione inglese delle Midlands Occidentali, dove ha lavorato al restauro e alla conservazione di alcuni velivoli storici da esporre in mostra, come le riparazioni effettuate su un Handley Page Hampden o su uno Spitfire PR19 o anche il lavoro per il restauro di un Dornier Do17Z recuperato dall'acqua.
Oggi, in azienda, fa parte di un team che fornisce supporto permanente agli elicotteri AW101: “assistiamo clienti sia militari che civili, fornendo istruzioni per la manutenzione e la modifica del velivolo, assicurando la continuità operativa dell’elicottero con piena rispondenza delle esigenze del cliente”.
Tra le maggiori sfide che affronta ogni giorno - in qualità di ISE - c’è sicuramente l’attenzione a una corretta ed efficace comunicazione per far sì che i dati tecnici (provenienti da figure e ambiti diversi) e le istruzioni fornite siano univoche, ovvero possano essere lette e comprese da tutti gli operatori dell'aeromobile, indipendentemente dalla loro formazione o dalla lingua madre.
Essere parte del team di supporto al programma norvegese AWSAR (All-Weather Search and Rescue) l’ha resa consapevole e orgogliosa di quanto la sua attività in Leonardo sia fondamentale: “perché ho compreso quanto il nostro lavoro possa fare la differenza e aiutare a salvare delle vite umane”.
Beth è, inoltre, la vicepresidente di Enable Network Group - uno dei sette Network Group che opera al fine di rendere i siti Leonardo più inclusivi a sostegno della diversità. Enable si dedica al supporto dei dipendenti disabili o neuro-diversi, attraverso un confronto costante e la collaborazione di tutti i colleghi di qualsiasi livello e ruolo. L’obiettivo è quello di consolidare quelle best practice che vengono sperimentate tra le varie realtà aziendali inglesi per supportare i dipendenti che vivono disabilità. Spiega infatti: “Il mio lavoro con il gruppo Enable è importante per me e (credo) anche per i futuri ingegneri che spero di incoraggiare […]. Uso le mie esperienze di tecnico e donna disabile per educare, sostenere e migliorare per tutti l'accesso alle strutture e alle infrastrutture aziendali”. In particolare, Beth sta lavorando con Leonardo Global Solutions al miglioramento delle strutture del sito storico di Yeovil, fra i più antichi nel Regno Unito.
Tra i progetti che sta seguendo, inoltre, c’è quello finalizzato a favorire programmi di sviluppo professionale per i colleghi disabili e neuro-divergenti. L'obiettivo - afferma - è integrare i programmi di sviluppo carriera e di mentoring, già esistenti in Leonardo, allo scopo di incentivare percorsi di crescita aziendale che siano concepiti “su misura”.
In entrambi i ruoli che ricopre coniuga abilità personali, comunicative ed educative per raggiungere obiettivi comuni come la promozione dell'inclusione della disabilità. Beth crede difatti che le persone, con il loro operato, possano davvero realizzare il cambiamento: “Le fondamenta di una buona azienda comprendo la sua cultura. I dipendenti sono la cultura di un'azienda.”
Lavorare in Leonardo per Beth è intraprendere un viaggio verso il cambiamento e l’innovazione - “in cui nessuno dovrebbe essere lasciato indietro” - e dove “… i nostri prodotti e il nostro lavoro contribuiscono alla sicurezza delle persone in tutto il mondo”.