Nell’ambito delle attività di progettazione delle strutture dei velivoli, Antonio è responsabile del team “Fatigue & Damage Tolerance” che analizza e valuta le performance a fatica delle strutture aeronautiche, e lavora presso il sito Leonardo di Pomigliano d’Arco, collaborando attivamente con i siti di Torino e Venegono. Durante il suo percorso aziendale ha partecipato a diversi programmi, tra cui ATR, C-27J Spartan, Eurofighter, M-346, M-345, Tornado, F-35 e CS100 (attualmente Airbus A220), per i quali ha guidato anche le attività relative a prove strutturali, test di laboratorio e qualifica dei nuovi processi tecnologici.
Nei suoi 17 anni passati in Leonardo, Antonio è diventato il punto di riferimento per la disciplina della “fatica”, uno dei fattori principali di rottura nelle strutture aeronautiche, ambito strettamente correlato al suo percorso di specializzazione universitaria. La sua spiccata predisposizione all’innovazione tecnologica lo ha portato poi ad aggiudicarsi nel 2018 il Premio Innovazione Leonardo con il progetto “NEMESIS" (Nano Embedded Material for Energy Sustainability on aircraft Innovative Structures).
Sin dal suo ingresso nel Gruppo, Antonio ha avuto l’opportunità di partecipare a programmi innovativi che per lui, come ci ha brevemente raccontato “hanno tutti rappresentato una sfida e in ognuno dei quali ho riversato la mia passione per la progettazione e l’aeronautica”. Fra tutti, il programma JSF – F-35 che ha segnato il suo ingresso in Leonardo ed è stato quello “che mi ha dato tanto, sia in termini di esperienza lavorativa, sia in termini di know how aziendale e soprattutto sotto il profilo umano. Mi affacciavo per la prima volta alla progettazione reale di un velivolo militare avanzato ed ero parte di un team di specialisti ben strutturato, al cospetto di un partner internazionale come Lockheed Martin”.
Per Antonio la tecnologia è uno strumento da sfruttare sempre di più a favore tutela ambientale: “mi stanno molto a cuore le sorti del nostro pianeta e, da tecnico, nutro un particolare interesse per tutti quei processi produttivi che salvaguardano la sostenibilità delle risorse energetiche e quindi limitano l’impatto ambientale”. In questo contesto, Antonio con il suo team Fatigue & Damage Tolerance, partecipa attivamente all’impegno di Leonardo in REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) che tra i vari obiettivi prevede l’eliminazione dell’uso di sostanze nocive dai processi industriali, come il Cromo Esavalente ampiamente utilizzato nei trattamenti superficiali delle leghe di alluminio. A tale scopo sono state avviate una serie di sperimentazioni e test per sostituire tali agenti chimici con degli equivalenti a impatto ambientale sostenibile.
Fra i vari programmi di ricerca e i tanti processi innovativi a cui Antonio lavora, sicuramente l’Additive Manufacturing è quello più promettente, secondo lui “il processo produttivo e innovativo più sfidante e che più ci impegna nella progettazione e produzione di componenti aeronautici leggeri, resistenti e sicuri”.
In sintesi, per Antonio, lavorare in Leonardo significa entrare a far parte di “un gruppo di persone accomunate dalla propensione alle sfide e all’innovazione tecnologica. Un’azienda nella quale è ancora possibile concretizzare le proprie ambizioni e fare del lavoro la propria passione”. Perché Leonardo è sinonimo di competenze, innovazione, sfide e passione “lavorare in Leonardo vuol dire non solo immaginarsi il futuro, ma costruirlo attivamente attraverso le tecnologie, la collaborazione e lo spirito di squadra.”