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In viaggio nello Spazio

In un contesto geopolitico globale caratterizzato da una crescente competizione, le tecnologie spaziali rappresentano un elemento abilitante per le operazioni multi-dominio. In questa direzione è rivolta la nuova visione della Business Unit Spazio di Leonardo, incentrata su una maggiore autonomia e una strategia più coordinata e integrata, per agire da catalizzatore e accelerare lo sviluppo di sistemi ad alta innovazione legati alle tecnologie disruptive.

Negli ultimi anni, il settore dello Spazio si è caratterizzato per una costante evoluzione a livello tecnologico e applicativo. Un’accelerazione legata alla riduzione del costo dell’accesso all’ambiente spaziale, alla crescente miniaturizzazione di sistemi e dispositivi e alla transizione digitale, che incide su prodotti e processi produttivi e costituisce un fattore di crescita economica esponenziale della Space Economy. La contaminazione tra tecnologie spaziali e digitali rappresenta uno degli elementi fondamentali nella strategia tecnologica e di posizionamento di Leonardo.

Alla base della nuova visione dell’area di business Spazio, vi è la capacità di sfruttare appieno le tecnologie più innovative – come supercalcolo, intelligenza artificiale (AI), cybersecurity e quantum computing – e metterle a sistema con le tecnologie spaziali, per ottenere un più efficace funzionamento di tutte le piattaforme e soluzioni sviluppate. Come spiega Massimo Claudio Comparini, Managing Director della Space Business Unit di Leonardo e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Thales Alenia Space, l’obiettivo è “creare una squadra di ‘architetti’, cioè persone capaci di comporre un quadro fatto di pezzi diversi che, con il nuovo piano industriale del Gruppo, si è voluto ricondurre a unitarietà. Un percorso basato sulla condivisione di assetti industriali, capacità tecnologiche e dimensione digitale, per creare una soluzione sistemistica in grado di offrire soluzioni basate sulla fornitura di informazioni secondo una logica multi-dominio.

High Performance Computer (HPC) davinci-1 di Leonardo. È necessario, inoltre, garantire la possibilità di trasmettere queste informazioni in maniera sicura dal punto di vista cyber su piattaforme cloud distribuite e, successivamente, consentire una visione sistemistica. Solo in questo modo è possibile abilitare la convergenza degli effetti, secondo la moderna logica delle operazioni multi-dominio.

 

La rilevanza delle attività spaziali dal punto di vista geopolitico e strategico rafforza la crescente contaminazione tra gli ambiti di Difesa e Sicurezza e quelli civili e commerciali. Lo Spazio è un fattore cruciale per garantire la sicurezza globale e supportare le operazioni multi-dominio. Non solo assicurando l’information superiority, necessaria per un rapido processo decisionale con la conoscenza dell’esatta posizione di uomini e mezzi (Position, Navigation and Timing - PNT), ma anche con le capacità osservative globali (Intelligence Surveillance Reconoissance - ISR).

Attraverso l’area di business Spazio, Leonardo punta a federare gli assetti spaziali (satelliti, costellazioni, infrastrutture) e i servizi satellitari, facendo leva sul forte impulso che sta imprimendo ai processi di digitalizzazione. Sistemi e infrastrutture spaziali saranno sempre più una componente fondamentale nell’offerta di servizi end-to-end e multi-dominio. Tra i segmenti che registreranno un forte sviluppo, l’osservazione della Terra, le comunicazioni satellitari e il mercato dell’in-orbit servicing. A indicare la rotta è Massimo Claudio Comparini, che sottolinea come le capacità tecnologiche del Gruppo siano ampie e diversificate. “L’esperienza di Leonardo in questo ambito è il frutto di quanto sviluppato in oltre 60 anni di attività, sia all’interno del perimetro aziendale, con la linea di business Spazio, sia con il ruolo della Space Alliance, senza dimenticare la partecipazione nel business dei lanciatori attraverso Avio”.

 

Know-how tecnologico

Negli stabilimenti di Campi Bisenzio (FI), Nerviano (MI) e Pomezia (RM), Leonardo produce strumenti ottici, bracci robotici e trivelle, orologi spaziali e pannelli solari. Tutti strumenti ad altissimo contenuto tecnologico, impiegabili per l’esplorazione spaziale, l’osservazione della Terra e il posizionamento, o per il supporto della presenza umana nello Spazio. Nel sito di Campi Bisenzio, l’azienda sta realizzando per l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) cinque telescopi iperspettrali di nuova generazione per la costellazione IRIDE.

IRIDE

Attualmente in fase di sviluppo, IRIDE è una costellazione satellitare per l'osservazione della Terra, realizzata in Italia su iniziativa del Governo, sotto la gestione dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e con il supporto dell'ASI, il cui progetto sarà completato entro il 2026. Prevede lo sviluppo, il lancio e la fornitura dei relativi servizi di satelliti dotati di diverse tecnologie di rilevamento, come sensori Radar ad Apertura Sintetica (SAR), ottici ad alta e media risoluzione o in diverse gamme di frequenza, dal pancromatico, al multispettrale, all'iperspettrale, alle bande dell'infrarosso. Oltre a fornire servizi alla Pubblica Amministrazione italiana, il suo obiettivo è anche supportare la Protezione Civile e altre amministrazioni per contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi, tutelare le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell'aria e le condizioni meteorologiche. Fornirà, inoltre, dati analitici per lo sviluppo di applicazioni commerciali da parte di start-up, piccole e medie imprese e industrie di settore.

Telespazio è capofila del raggruppamento di aziende italiane che svilupperà il Flight Operations Segment (FOS) per i satelliti basati sulla piattaforma PLATINO e sulla piattaforma NIMBUS di Thales Alenia Space (TAS), dotati di sensore SAR e ottico. È inoltre parte del team industriale che avrà il compito di sviluppare e consegnare il primo lotto di 12 satelliti e del relativo FOS della missione Multispettrale ad Alta Risoluzione, il cui primo lancio è previsto nel 2025. 

e-GEOS realizzerà invece il marketplace digitale di IRIDE – l’infrastruttura per l’accesso ai dati e ai servizi – che garantirà un punto di accesso unico, affidabile e cyber-protetto per enti istituzionali e clienti commerciali, con l’obiettivo di favorire l’integrazione dei servizi di geoinformazione nel quotidiano. Supporterà poi il progetto con i propri servizi nel campo dell’elaborazione, della gestione e dell’analisi dei big data satellitari, oltre a partecipare ai progetti per servizi di modellistica basati sul concetto di gemello digitale della Terra. Contribuirà anche al “Matera Space Center Lab”, che prevede la creazione presso il Centro ASI di Matera di un laboratorio finalizzato allo sviluppo di innovative competenze nel campo dell’analisi delle immagini satellitari.

Sul fronte della cybersecurity, il Global Security Operation Centre (SOC) di Leonardo supporterà il FOS con un monitoraggio in tempo reale della sicurezza, per identificare rapidamente risorse o eventi potenzialmente dannosi, anticipando tempestivamente potenziali tentativi o attacchi cyber.

Leonardo supporta anche e-GEOS nella definizione della strategia di sicurezza cibernetica per il marketplace IRIDE. Le attività di sicurezza comprendono anche attività di monitoraggio del sistema per l'individuazione precoce di guasti tecnici o incidenti di sicurezza che possono causare l'indisponibilità temporanea del sistema. In tal senso, Leonardo gestisce l’attività di monitoraggio in questione dal suo Global SOC di Chieti.
 

 

Tra le attività di Nerviano, Leonardo è tra i leader mondiali nel campo degli orologi atomici, come il Passive Hydrogen Maser (PHM), considerato il più stabile e preciso orologio atomico mai realizzato prima per applicazioni spaziali.

 

 

Il PHM ha un’instabilità di 1 miliardesimo di secondo al giorno, che equivale a un errore di solo un secondo ogni tre milioni di anni. L’azienda ha iniziato a progettare il primo Passive Hydrogen Maser nel 1999, quando venne selezionata per produrre orologi atomici per il programma europeo di navigazione satellitare Galileo.

GALILEO

Sistema di navigazione e localizzazione satellitare europeo. I suoi dati possono essere utilizzati dai singoli utenti e per servizi legati al trasporto aereo, marittimo e ferroviario, e ai settori bancario, energetico, assicurativo, delle telecomunicazioni, del turismo e agricolo.

Per tutti i satelliti del programma, Leonardo ha realizzato i sensori di assetto utilizzati per il controllo della posizione dei satelliti, e gli orologi atomici all’idrogeno PHM. Telespazio ha realizzato uno dei due centri di controllo della missione presso il centro del Fucino, responsabile delle operazioni di sicurezza dell’intero sistema Galileo.

TAS fornirà all’ESA 6 dei 12 satelliti Galileo di seconda generazione, con i due lanci inaugurali attesi per il 2026, caratterizzati da antenne a controllo digitale, massima riconfigurabilità, un generatore di segnale a bordo più sofisticato e un orologio atomico di nuova concezione.
 

 

Concepiti per lavorare nello Spazio per oltre 12 anni, gli orologi atomici all’idrogeno rappresentano il vero perno della costellazione Galileo e garantiscono il corretto funzionamento dell’intero sistema. Ad oggi sono stati lanciati 30 satelliti, ognuno equipaggiato con due PHM. L’orologio atomico di Leonardo sfrutta l’effetto “MASER” (Microwave Amplification by Stimulated Emitted Radiation), in base al quale un campione di atomi di idrogeno atomico viene opportunamente preparato e introdotto all’interno di una cavità a microonde. Una volta caricata, la cavità si comporta come un amplificatore estremamente selettivo in frequenza. Amplifica, cioè, solo una precisa frequenza, quella della transizione atomica dell’idrogeno vicina a 1,4GHz. Grazie a questo meccanismo selettivo è possibile agganciare la frequenza di oscillazione di un oscillatore al quarzo (quello che produce il “tic-toc” dell’orologio) a quella della transizione atomica, riproducendone le proprietà eccellenti di precisione e stabilità.

  • Gli orologi del futuro

    Nel prossimo futuro ci sarà necessità di orologi sempre più compatti e performanti, non solo per la navigazione terrestre, ma anche per altre applicazioni come la navigazione autonoma nello Spazio profondo, l’esplorazione spaziale ed esperimenti scientifici.

    Nell’ambito di un progetto ESA per disegnare, sviluppare e qualificare una nuova tecnologia per orologi atomici, Leonardo, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Ricerca in Metrologia (INRIM) di Torino, sta sviluppando l’orologio ad atomi di Rubidio, il “Rubidium POP”.

    Totalmente prodotto dal Gruppo e completamente made in Italy, si tratta di una tecnologia innovativa per lo Spazio, con prestazioni analoghe a quelle del PHM, che sfrutta la tecnica POP (Pulsed Optically Pumped) di interrogazione laser a impulsi della transizione atomica.

Nel campo dei pannelli solari, Leonardo sviluppa soluzioni sempre più leggere, efficienti e modulari, adattabili nelle forme e nelle dimensioni alle specifiche esigenze delle diverse missioni internazionali per le quali vengono impiegate, come Rosetta, ExoMars, Artemis e Juice, quest’ultima dotata dei pannelli solari più grandi mai realizzati prima per un’applicazione spaziale.

  • Rosetta

    Missione dell’ESA dedicata all’esplorazione dei corpi minori del sistema solare, la prima a raggiungere la superficie di una cometa (67P/Churyumov-Gerasimenko).

  • ExoMars

    Missione dell’ESA, con il sostegno dall’ASI, i cui principali obiettivi sono la ricerca di tracce di vita passata e presente su Marte, la caratterizzazione geochimica del pianeta, la conoscenza dell’ambiente e dei suoi aspetti geofisici e l’identificazione dei possibili rischi per future missioni umane.

  • Artemis I

    Prima missione senza equipaggio del programma Artemis della NASA, che riporterà l’essere umano sulla Luna. Tra i suoi obiettivi, misurare l’esposizione alle radiazioni all’interno della capsula Orion per testarne le prestazioni, rendendo possibile per la prima volta la raccolta di dati continui in un viaggio durante un viaggio Terra-Luna.

  • JUpiter ICy moons Explorer (Juice)

    Missione dell’ESA finalizzata alla scoperta di Giove e del suo sistema lunare. Tra gli obiettivi, condurre ricerche sulle condizioni di formazione dei pianeti e sui processi di formazione della vita.

Nella robotica, Leonardo sta realizzando il Sample Transfer Arm, braccio robotico lungo 2,5 metri, che sarà progettato, prodotto, integrato e testato dal Gruppo per il programma Mars Sample Return, guidato dalla NASA in collaborazione con l’ESA. Basato su algoritmi di robotica e meccatronica, consentirà di recuperare le provette contenenti il terreno marziano raccolto dal rover Perseverance della missione Mars 2020, già operativo sul Pianeta, e depositarle nel contenitore che sarà poi riportato sulla Terra. Al rientro sulla Terra, sarà così possibile analizzare i campioni nei più sofisticati laboratori e condurre studi senza precedenti su Marte.

 

Nell’ambito della Space Alliance, Leonardo è attiva nella produzione dei satelliti (con Thales Alenia Space) e nei servizi satellitari (con Telespazio).

Space Alliance

Partnership strategica tra Leonardo e Thales, con l’obiettivo di offrire una gamma completa di soluzioni per creare una vita migliore sulla Terra e facilitare la nostra capacità di raggiungere lo Spazio. La Space Alliance è presente nei principali mercati internazionali, con oltre diecimila addetti in 12 Paesi in tutto il mondo.

Tra i progetti più innovativi, Leonardo, attraverso Thales Alenia Space, capofila di un raggruppamento temporaneo di imprese, segue lo sviluppo e la realizzazione – con fondi del PNRR e su mandato di ASI – di un velivolo di In-Orbit Servicing e di active debries removal, dedicato al rifornimento e alla manutenzione di infrastrutture spaziali e satelliti, e alla rimozione dei detriti delle missioni spaziali (vecchi satelliti dismessi, frammenti di varia grandezza e stadi di lanciatori). Il velivolo è contraddistinto, come spiega Massimo Comparini, da “modulo propulsivo realizzato da Avio, modulo di servizi di Thales Alenia Space e braccio robotico di nuova generazione da ‘7° di libertà’ in fase di sviluppo da parte di Leonardo. Il velivolo può restare in orbita per mesi e garantire tutte le funzionalità di logistica spaziale, oggi sempre più importanti”. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di sviluppare le tecnologie chiave per servizi in orbita di futura generazione, potenziando al contempo le eccellenze e tutta la filiera nazionale.

L’evoluzione tecnologica è alimentata da strumenti come l'intelligenza artificiale e l'analisi dei big data, grazie ai quali i sistemi radar e ottici di osservazione della Terra forniscono informazioni vitali per il monitoraggio ambientale. La Space Alliance ha sviluppato alcuni dei più importanti programmi di osservazione della Terra, come COSMO-SkyMed dell’Agenzia Spaizale Italiana e Ministero della Difesa, per il quale Leonardo, attraverso Thales Alenia Space, costruisce satelliti, e, attraverso Telespazio, analizza i dati e fornisce servizi. L’elaborazione dei dati della missione è garantita da e-GEOS (joint venture tra Telespazio e ASI), che offre servizi di monitoraggio in tempo quasi reale e di mappatura di grandi aree. Una conferma della strategicità del comparto per l’Italia e per il suo posizionamento sul piano geopolitico, come dimostra anche la crescita delle risorse che il Governo italiano destina allo Spazio.

COSMO-SkyMed

Tra i più innovativi programmi nel campo dell’osservazione della Terra, si basa su una configurazione di diversi satelliti dotati di sensore SAR (Synthetic Aperture Radar), capaci di osservare il pianeta sia di giorno che di notte, in qualsiasi condizione atmosferica.

Per COSMO-SkyMed l'industria italiana gioca un ruolo di primo piano, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio, insieme a un numero significativo di piccole e medie imprese.

Thales Alenia Space è responsabile dell'intero programma COSMO-SkyMed di Seconda Generazione, inclusa la progettazione e lo sviluppo dei satelliti e la progettazione, l'integrazione e la messa in servizio del sistema end-to-end.

Telespazio è responsabile della progettazione e dello sviluppo del segmento di terra CSG e della fornitura dei servizi di logistica integrata e operazioni (ILS e OPS).

Dal Centro spaziale del Fucino di Telespazio viene gestita la fase di lancio e messa in orbita (LEOP - Launch and Early Orbit Phase) del satellite e da qui sono acquisiti i primi dati di telemetria inviati dal satellite. Leonardo contribuisce inoltre al programma fornendo i sensori di assetto stellare per l’orientamento del satellite, i pannelli fotovoltaici e le unità elettroniche per la gestione della potenza elettrica.

I dati di COSMO-SkyMed sono distribuiti in tutto il mondo da e-GEOS, joint venture tra Telespazio (80%) e ASI (20%), che sviluppa applicazioni e fornisce servizi operativi basati sugli stessi dati.
 

La crescente centralità del settore spaziale emerge anche a livello europeo, dove nell’ambito del programma Copernicus, per l'osservazione della Terra, TAS è prime contractor – per conto dell’ESA – per lo sviluppo e la produzione delle famiglie di satelliti SENTINEL-1 e -3 e alcune delle future sentinelle.

Copernicus

Programma per l’osservazione della Terra europeo, finalizzato a monitorare l’ambiente e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, contribuendo alla gestione di emergenze umanitarie, disastri naturali e sicurezza della popolazione.

Leonardo è uno dei principali partner industriali del programma europeo per l’osservazione della terra Copernicus, sia nella realizzazione dei satelliti, con Thales Alenia Space, prime contractor per le costellazioni di Sentinel-1 e Sentinel-3 e per le nuove missioni CHIME, CIMR e ROSE-L , sia nell’acquisizione dei dati, nei servizi e nelle applicazioni da questi rese possibili, con Telespazio ed e-GEOS, sia nello sviluppo dei sensori, gli “occhi” dei satelliti, molti dei quali nascono nei laboratori di Leonardo.
 

Ma l’Europa si sta muovendo anche sul terreno della connettività. Il conflitto in Ucraina ha dato prova dell’importanza strategica dei satelliti commerciali in orbita bassa. Da qui il lancio di IRIS2, che segue Copernicus e Galileo come terzo progetto “flagship” europeo. L’obiettivo è dare vita a una grande iniziativa pubblico-privata, volta a realizzare e immettere in orbita nuovi satelliti per creare una rete di comunicazione in grado di assicurare servizi di connettività a bassa latenza ai Paesi membri dell’UE per applicazioni governative e non, al fine di rafforzare la sovranità e l’indipendenza europea.