Stiamo vivendo in pieno l’era della data economy, che si fonda sulla capacità di istituzioni e imprese di sfruttare la quantità crescente di informazioni digitali. Ordinare, aggregare, gestire e interpretare correttamente l’enorme quantità di dati veicolata dalle moderne tecnologie è la chiave per definire strategie aziendali, essere competitivi, fornire servizi evoluti alla collettività. E, naturalmente, occorre proteggere questi dati, con infrastrutture e sistemi secure-by-design, in grado cioè di fare da scudo lungo l’intero percorso di ogni singolo dato.
La star indiscussa di questa rivoluzione sarà l’intelligenza artificiale, che si avvia a diventare l’infrastruttura cardine per “leggere” la complessità dei dati a disposizione ed estrarne il valore, rendere più veloci ed efficienti i processi produttivi, migliorare gli attuali servizi destinati alle persone e crearne di nuovi. In questa transizione, una tecnologia sempre più evoluta supporterà le persone nello svolgimento di molti lavori tradizionali e, allo stesso tempo, sarà la leva fondamentale per creare nuove figure professionali, imperniate sulla collaborazione uomo-macchina.
Le macchine faranno molto, ma non tutto. L’intelligenza artificiale non sarà in grado di sostituire il pensiero umano, sviluppare strategie complesse o analizzare in modo critico. L’essere umano resta competitivo perché dotato di capacità “intrinsecamente umane” come l’intuizione, l’intelligenza emotiva, la creatività.
Questo scenario consegna alle nostre società una doppia sfida: un grande reskilling professionale, pari a quello sperimentato durante la rivoluzione industriale o la prima era dell’informatica, e un ripensamento dell’intero sistema di istruzione e formazione, chiamato a preparare professionisti in grado di costruire e dirigere i percorsi di trasformazione digitale, affinché siano un’opportunità per tutti.
Lo scenario europeo
Le competenze digitali sono indispensabili per centrare gli obiettivi fissati dal Digital Compass, la “bussola” che orienta il percorso dell’Unione Europea verso una piena e sicura transizione digitale: 100% di digitalizzazione dei servizi pubblici, trasformazione digitale delle imprese con un livello pari al 75% di utilizzo di cloud/IA/big data e infrastrutture digitali sicure e sostenibili.
E in Europa c’è ancora molto da fare. Il Digital Economy and Society Index (DESI), pubblicato annualmente dalla Commissione Europea, mostra che quattro adulti su dieci e una persona attiva su tre non dispongono delle competenze digitali di base. C'è anche una scarsa rappresentanza delle donne nelle professioni e negli studi legati alla tecnologia: solo un esperto informatico su cinque e un laureato STEM su tre sono donne. E questa situazione si ripercuote negativamente sul mercato del lavoro. La proposta della Commissione Europea del 2023, anno europeo delle competenze, rilevava che il 70% delle imprese non erano in grado di trovare lavoratori con adeguate competenze digitali e calcolava in 20 milioni gli esperti da assumere entro il 2030.
Prepararsi a un lavoro che non esiste
Ma quali saranno i lavori del futuro? “Entro il 2030, i giovani di oggi faranno un lavoro che ancora non esiste, perché l’85% dei posti di lavoro che esisteranno nel 2030 non è stato ancora inventato”. Era il 2017 quando uno studio dell’Institute For The Future (IFTF) metteva nero su bianco questi dati, aggiungendo: “Il ritmo del cambiamento sarà così rapido che le persone impareranno ‘sul momento’ utilizzando nuove tecnologie come la realtà aumentata e la realtà virtuale. La capacità di acquisire nuove conoscenze sarà più preziosa della conoscenza stessa”. Oggi queste parole sono più attuali che mai.
È il paradosso creato dalla velocità con cui evolve la tecnologia e con la quale i nostri sistemi di organizzazione sociale ed economica faticano a tenere il passo. E questo fa sì che i profili culturali dei giovani che entrano nel mondo del lavoro siano insufficienti a soddisfare la futura richiesta.
Solo per fare qualche esempio, basti pensare agli infermieri e ai medici, che dovranno operare da remoto con sistemi completamente digitali, agli avvocati che utilizzeranno sistemi Chat GPT di riconoscimento del linguaggio per scrivere i loro rapporti, o ancora al settore delle digital humanities, in cui strumenti e tecniche digitali saranno utilizzati nella ricerca e nello studio delle fonti in innumerevoli settori, dalla storia e filosofia alle creazioni dell’arte, dalla letteratura alla giurisprudenza. E, naturalmente, a tutto il settore dell’industria hi-tech, come nel caso di Leonardo, in cui i prodotti vengono costruiti e testati per via digitale prima che un solo pezzo ne venga costruito.
STEM e interdisciplinarità, i pilastri della formazione hi-tech
Cosa non dovrà dunque mancare nella “cassetta degli attrezzi” dei tech talent del futuro? In primo luogo, una solida base costituita dalle materie STEM, per loro natura più flessibili per adattarsi alle richieste di un mercato del lavoro sempre più impegnato nella transizione digitale e ambientale. Il numero crescente di professionalità digitali, tuttavia, comporterà nuove forme e modelli di organizzazione del lavoro. Le competenze tecniche dovranno integrarsi a quelle soft come il problem solving, il pensiero creativo, l’attitudine alla collaborazione e all’apprendimento continuo, perché le professioni digitali di oggi potrebbero essere obsolete domani, mentre ne emergeranno di nuove e inattese. I silos distinti di materie tecnologiche e umanistiche dovranno essere abbattuti, per fare posto a grandi aree trasversali e interdisciplinari, in cui l’innovazione tecnologica nasce dall’alleanza fra Tech e Humanities, incontro di svariate professionalità, dall’ingegnere al designer, dal linguista al matematico, dall’esperto ambientale a quello di scienze sociali.
L’ecosistema aperto della formazione in Leonardo
Leonardo ha un ruolo essenziale nel presidio e nello sviluppo delle competenze strategiche non solo per la propria crescita, ma anche per lo sviluppo economico e sociale dei territori di riferimento. Per questo, l’individuazione e la formazione delle professionalità del futuro, legate alle tecnologie emergenti e disruptive è l’investimento più prezioso. Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile pianificare nel lungo periodo gli interventi formativi, anche attraverso la creazione di ecosistemi aperti al contributo di realtà esterne.
In questa prospettiva, le attività interne di gestione e valorizzazione delle competenze supportano le persone lungo tutto il loro percorso in azienda, stimolando la formazione continua (lifelong learning) con processi di upskilling e reskilling e l’impiego di strumenti tecnologici innovativi basati su digitalizzazione e Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è allineare le competenze ai fabbisogni del futuro, programmare le future attività di formazione e ridurre l’outsourcing.
Leonardo partecipa anche a diverse iniziative strategiche europee focalizzate sullo sviluppo di competenze. Tra queste, ha aderito al Patto per le Competenze (Pact For Skills), che rappresenta una delle 12 azioni necessarie per attuare la Skill Agenda for Europe. L’iniziativa ha l’obiettivo di mobilitare gli stakeholder coinvolti nei settori di riferimento per creare migliori opportunità di upskilling e reskilling per studenti e lavoratori nel Sistema Europa, condividendo specifici impegni. Un Patto che contribuirà anche a favorire la transizione verso il digitale e l’automazione.
Leonardo ha inoltre dato vita al sistema delle Leonardo Academy, una realtà aperta alla formazione interna ed esterna all’azienda, legata agli ambiti di attività del Gruppo: elicotteri, velivoli, elettronica per la difesa, cybersecurity.
Un ruolo centrale nella formazione delle nuove competenze legate all’innovazione digitale è svolto anche dalla rete costituita da 12 Leonardo Labs e 4 Joint Labs, incubatori di tecnologia dedicati allo sviluppo delle tecnologie di frontiera e breakthrough, interconnessi con università, politecnici, centri di ricerca e imprese partner. I Labs sorgono in prossimità dei principali siti industriali di Leonardo con l’obiettivo di facilitare anche il trasferimento tecnologico a beneficio dei territori in cui è presente, consolidando la collaborazione con le istituzioni locali. Assicurano, inoltre, a Leonardo un flusso continuo di talenti, oltre al costante rinnovamento di capacità e competenze professionali, secondo un modello in cui giovani research fellows e dottorandi, di provenienza internazionale, lavorano insieme a esperti e tecnici all’interno dell’azienda.
Leonardo per la cittadinanza scientifica
La formazione dei tech talent del futuro, tuttavia, non può limitarsi alla singola organizzazione, ma deve essere inquadrata in una più ampia strategia che faccia leva sul sistema educativo per coltivare le giuste competenze e far crescere gli alti potenziali, trasformandoli in professionalità determinanti per una reale corrispondenza tra domanda e offerta sul mercato del lavoro. Per sviluppare la cultura del talento Leonardo è impegnata nella creazione di una diffusa cittadinanza scientifica - ossia la condivisione di conoscenza e innovazione tecnologica con le comunità di riferimento.
Un impegno che si traduce in molteplici iniziative portate avanti con il sistema scolastico e universitario, per valorizzare le competenze STEM e favorire lo sviluppo delle giovani generazioni che raccoglieranno il testimone nei luoghi di lavoro del futuro. Iniziative che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG – Sustainable Development Goals) dell’Agenda ONU 2030, e in particolare del 4° SDG - dedicato alla diffusione dell’istruzione di qualità - e del 9° SDG - che promuove le capacità tecnologiche nell’industria, incoraggiando l’innovazione per attrarre persone e risorse verso la Ricerca e Sviluppo.
STEMLab per le scuole, un passo nelle tecnologie del futuro
STEMLab è un programma di formazione digitale che fornisce agli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia materiale didattico gratuito, con l’obiettivo di approfondire le lezioni relative alle discipline STEM, incoraggiando gli studenti a esplorare i temi legati alla scienza e all'innovazione. Dal momento del lancio, questa iniziativa ha coinvolto oltre 1.400 scuole, dove decine di migliaia di studenti – insieme a oltre 1.900 docenti - hanno studiato il mondo delle tecnologie avanzate e delle abilità necessarie per governarne l’evoluzione sempre più rapida. Quest’anno, nella nuova edizione, debuttano anche le sezioni dedicate alla cybersicurezza e ai trasporti, che si aggiungono a quelle già disponibili su intelligenza artificiale, big data, stampa 3D, REACh (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) e robotica spaziale, per le quali l’azienda mette a disposizione, sulla piattaforma Educazione Digitale dedicata ai docenti, risorse didattiche, guide di laboratorio, live talk e contest.
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Nell’ambito di STEMLab rientra anche In volo con Leonardo un programma che fa parte dei Percorsi per le Competenze Trasversali e Orientamento (PCTO) del Ministero dell’Istruzione e Merito, che hanno sostituito la cosiddetta “alternanza scuola lavoro”. Il percorso approfondisce le tematiche legate al volo, affrontate dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica che non solo trasforma i velivoli in sé, ma produce anche cambiamenti rilevanti nella vita dell’individuo e della collettività, in termini di nuovi servizi e attività. Dalla gestione degli aeroporti al mondo dei droni, dall’elettrificazione fino al volo verticale, si snoda il percorso formativo nel quale gli studenti approfondiscono la conoscenza del mondo aerospaziale e si misurano con le competenze richieste per lavorare in questo settore. Lanciato nel febbraio 2023, a metà dell’anno scolastico, in pochi mesi il programma ha registrato l’adesione di più di 2.000 studenti, provenienti da oltre 200 scuole, che hanno completato il percorso.
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Le altre iniziative
Attraverso la collaborazione con gli Istituti Tecnici Superiori (oggi ITS Academy) Leonardo supporta un bacino strategico per lo sviluppo delle competenze professionali e per la valorizzazione del tessuto economico e della vocazione industriale sui territori. I docenti interni del Gruppo svolgono il 50% delle ore di docenza e partecipano alla definizione dei contenuti formativi e dei profili professionali. Inoltre, l’azienda mette a disposizione per gli studenti periodi di stage presso i propri siti industriali.
Una recente iniziativa di Leonardo, in collaborazione con la Città Metropolitana di Roma e la Regione Lazio, riguarda invece i corsi di formazione per Operatore informatico in ambiente di cyber security. Uno strumento concreto per contrastare la dispersione scolastica e trasmettere agli studenti le competenze necessarie per l’inserimento lavorativo in aziende ad alta tecnologia.
Leonardo è partner della Young Cyber Security Academy, nata nel 2022 con l’obiettivo di portare il tema della sicurezza informatica nelle scuole per formare utenti del web consapevoli, e sensibilizzare sui pericoli della rete (cyberbullismo, stalking, furti di identità, revenge porn ecc.) coinvolgendo studenti compresi tra gli 11 e i 19 anni e docenti in un percorso di educazione digitale.
L’azienda ha di recente aderito alla Cybersecurity Skill Academy, il progetto dell’Unione Europea che ha l’obiettivo di coordinare tutte le iniziative esistenti in materia di competenze informatiche, per colmare il divario di talenti nel settore, stimolando al contempo competitività, crescita e resilienza dell’Unione Europea. Il pledge assunto da Leonardo prevede l’erogazione di progetti di formazione, anche di tipo esperienziale, sulla sicurezza informatica, focalizzandosi su due ambiti distinti: il mondo delle aziende, con corsi di cyber awareness e introduttivi all’aggiornamento professionale e il mondo dell’istruzione, con eventi rivolti ai giovani studenti con la Young Cyber and Security Academy.
Lo Spazio è stato invece protagonista della collaborazione con l’associazione no profit Il cielo itinerante: Leonardo ha partecipato ad alcune tappe del programma Italia brilla – Costellazioni 2023, rivolto a studenti tra i 10 e i 14 anni per diffondere la conoscenza delle tecnologie spaziali e le competenze STEM necessarie per costruirsi un futuro in questo settore.
Leonardo infine pone una particolare attenzione nel favorire l’accesso delle ragazze nello studio delle materie scientifiche e nelle professioni ad esse collegate. In questo ambito rientra, all’interno del progetto Girls@Polimi, l’erogazione di borse di studio a studentesse che scelgono di studiare ingegneria al Politecnico di Milano e il sostegno all’iniziativa del Parlamento europeo #Hackher, un progetto multidisciplinare per promuovere l’integrazione di genere nel campo dell’Information Technology.
Gli STEM Ambassador di Leonardo
Gli STEM ambassador, presenti nelle varie geografie in cui il Gruppo opera, incoraggiano i giovani a intraprendere percorsi di studio STEM, diffondendo la passione per la scienza e la tecnologia attraverso seminari e lezioni. In Italia, tramite la collaborazione con gli Istituti Tecnici Superiori, gli ambassador Leonardo dialogano con gli studenti non solo per divulgare conoscenze scientifiche, ma anche per stimolare la loro curiosità e avvicinarli ai mestieri tecnici, valorizzando la vocazione industriale dei territori.
Nell’ambito delle attività del Sistema Scuola Impresa, promosso dal consorzio ELIS, Leonardo ha partecipato ai progetti Role Model e School4Life. Nel primo caso ha messo a disposizione degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado le testimonianze di 25 Role Model, dipendenti donne con background STEM, che hanno svolto 21 ore di formazione per orientare gli studenti verso le proprie aspirazioni future, attraverso gli inspirational talk. Nel secondo progetto ha ingaggiato 18 esperti aziendali (role model, mentor e maestri di mestiere) per realizzare un percorso di orientamento e formazione dedicato alle scuole medie e agli istituti superiori e completato da visite negli stabilimenti produttivi aziendali, per rendere concreta l’esperienza delle nuove competenze richieste nel futuro.
In tale contesto si colloca anche il progetto Young Women Empowerment Programme - YEP, dedicato alle studentesse del sud Italia e promosso dalla Fondazione Ortygia Business School, che vuole promuovere una formazione basata sulle competenze del futuro e una cultura della parità di genere, che contrasti gli stereotipi e le disuguaglianze in ambito educativo e professionale. Mentre l’attenzione alle materie STEM al femminile nel Regno Unito, con career fair, summer school e competizioni dedicate, ha comportato un aumento delle donne nelle assunzioni per ruoli di stage, apprendistati e industrial placement, con una quota pari quasi al 20%.
Con le Università per l’alta formazione
L’alleanza con il mondo accademico e della ricerca è, per Leonardo, un elemento chiave per lo sviluppo di competenze specializzate e per il continuo aggiornamento necessario ai programmi di innovazione tecnologica. La rete di collaborazioni intessuta dall’azienda con le università è molto ampia e diversificata, in Italia e all’estero, sia attraverso accordi quadro su progetti di ricerca e sviluppo, sia mediante lo strumento dei dottorati industriali e del trasferimento tecnologico. Il beneficio non è solo per l’azienda in termini di competitività, ma anche per attrattività degli atenei, l’occupabilità degli studenti e, più in generale, la crescita economica dei territori di riferimento.
Tra le iniziative più importanti figura l’Aerotech Academy, giunta quest’anno alla sua quarta edizione e realizzata in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli: un percorso di alta formazione su tematiche di frontiera dell’ingegneria, al fine di fornire competenze teoriche, capacità operative e concrete immediatamente spendibili in settori industriali hi-tech.
Il progetto 42 Roma – Luiss è invece il frutto di un accordo tra Leonardo e l’Università Luiss Guido Carli, per promuovere i nuovi talenti nella cybersecurity attraverso una innovativa scuola di coding. Il modello educativo si basa sulla cosiddetta peer-to-peer education, e cioè sulla formazione tra pari che si svolge attraverso un percorso che permette ai partecipanti di apprendere sul campo, svolgendo attività anche in modalità gamification. 42 Roma Luiss fa propria la filosofia e il modello pedagogico concepito a Parigi con il nome École 42 (dove il numero 42 è una citazione del fortunato romanzo di fantascienza di Douglas Adams, Guida galattica per autostoppisti) con l’obiettivo di formare una nuova generazione di giovani innovatori in grado di guidare la transizione del nostro Paese verso l’industria digitale.
Il Drone Contest è un’iniziativa di open innovation che promuove lo sviluppo dell’intelligenza artificiale applicata ai sistemi senza pilota. Nell’edizione partita nel 2023 sette atenei italiani si cimentano, nell’arco di tre anni, in una serie di sfide che prevedono l’utilizzo di droni in missioni complesse e in condizioni di totale autonomia. Un “gioco di droni” ma anche un’occasione di scouting per scoprire i migliori talenti e fare crescere un ecosistema in cui i progetti di ricerca possano anche competere tra di loro. Con il Drone Contest, Leonardo sponsorizza, in ciascuna delle sette università, un contratto di ricerca per il triennio 2023-2025.