Alle porte di Milano si trova lo stabilimento Leonardo di Nerviano, un centro di eccellenza per attività che vanno dallo Spazio, ai radar passando per i sistemi elettro-ottici. E quando parliamo di sistemi elettro-ottici, parliamo soprattutto in questo caso di sistemi aeroportati di scoperta e tracciamento all'infrarosso, gli IRST (Infra Red Search and Track). In questo specifico settore Leonardo è veramente un leader a livello mondiale con una capacità consolidata nell’offerta di prodotti all'avanguardia e sempre più richiesti dal mercato grazie alle loro naturali caratteristiche di sensori passivi: essi sono infatti capaci di scoprire a certe distanze i bersagli senza emettere, permettendo alla piattaforma che li impiega di non essere rilevabile. Insomma, un occhio che vede senza essere visto. E questo vale pure per i bersagli a bassa riflettività radar: una caratteristica “anti-stealth” che sta rendendo gli IRST sempre più “popolari”. Un IRST oggi è pertanto un apparato indispensabile per un moderno caccia e lo sarà ancora di più per i sistemi di combattimento aereo di sesta generazione.
L'esperienza di Leonardo e di Nerviano con gli IRST è iniziata con il PIRATE dell'Eurofighter Typhoon. Sviluppato dal consorzio EuroFirst, di cui Leonardo detiene la maggioranza, è in grado di scoprire e tracciare un bersaglio aereo fornendo al computer di bordo la sua posizione in termini di azimuth ed elevazione, velocità, accelerazione, traiettoria di approccio, ecc. Nel corso degli anni il PIRATE è stato costantemente aggiornato per migliorarne le prestazioni ed oggi è al centro della Long Term Evolution del caccia europeo.
Sulla base dell’esperienza acquisita col Pirate è nato poi lo SkyWard, oggi il prodotto di punta dell’azienda nel settore. Lo SkyWard è interamente "proprietario", in quanto realizzato in toto a Nerviano, con il supporto dello stabilimento Leonardo UK di Southampton, ha prestazioni eccezionali nella scansione e nell'imaging del terreno, ed è capace di rilevare aerei stealth a distanze significative. Molto compatto, la "testa" pesa meno di 25 kg e il processore meno di 15 kg, è disponibile in diverse configurazioni ed è già utilizzato sui caccia Gripen E/F delle Aeronautiche svedese e brasiliana. Lo SkyWard è stato inoltre acquisito per equipaggiare il caccia sudcoreano di quinta generazione KF-21 e da un cliente dell’Estremo Oriente per l’impiego su un aeromobile a pilotaggio remoto. Nell’ambito dei sistemi di combattimento aereo di sesta generazione, infatti, i droni sono chiamati a svolgere il ruolo di “accompagnatori” del caccia pilotato madre e, dunque, a completarne le funzioni esprimendo pure capacità aria-aria e di “gregario” (loyal wingman o adjunct).
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