La gara, giunta alla terza e ultima edizione per questo ciclo, si è svolta al meglio di tre manche il 6 e 7 ottobre nella Leonardo “drone arena” di Torino. I sei atenei - Università di Roma Tor Vergata, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Bologna, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Napoli Federico II – hanno dato dimostrazione delle capacità sempre più evolute dei loro droni nel localizzare ed evitare ostacoli e nell’individuare e inseguire target.
La vittoria è andata al team del Politecnico di Milano guidato dal dottorando Gabriele Roggi, che si conferma per la terza volta il team più forte. Secondi ex aequo, la squadra dell’Università di Roma Tor Vergata “capitanata” dal PhD Simone Mattogno e quella del Politecnico di Torino con il dottorando Simone Godio che si aggiudica anche il “Premio Speciale della giuria” per essersi distinto nella ricostruzione della mappa. Il team torinese, oltre all'accuratezza del posizionamento degli ostacoli, ha dimostrato grande efficacia nella caratterizzazione e ricostruzione delle informazioni sull'ambiente circostante.
Ora facciamo un passo indietro per raccontarvi cosa hanno significato questi tre anni di sperimentazione per studenti, ricercatori e tecnici Leonardo coinvolti: non sono state sviluppate solo tecnologie ma è nato un ecosistema capace di mettere in connessione grandi imprese, mondo della ricerca e della formazione, PMI e start-up. Un continuum che consente di condividere nuove idee, progetti di innovazione e programmi di ricerca nei campi dell’Intelligenza Artificiale applicata ai droni, del futuro della mobilità e del trasporto autonomo.