L’industria elicotteristica italiana nasce e si sviluppa agli inizi degli anni ’50 in Lombardia, grazie alla famiglia Agusta, già fondatrice all’inizio del secolo dell’azienda Costruzioni Aeronautiche Giovanni Agusta, poi AgustaWestland, oggi Leonardo. L’AB47G fu il primo modello costruito da Agusta su licenza Bell negli anni ‘50. Da lì in avanti si avviò un processo di crescita in termini di progettazione, sviluppo e produzione, soprattutto grazie a modelli proprietari, che portarono l’azienda a diventare una dei maggiori leader di settore a livello mondiale e ad entrare nei programmi congiunti con altre nazioni europee.
Dagli esordi ad oggi, l’Aeronautica Militare ha acquisito nove modelli in diverse versioni: AB47, AB204, SH-3D, HH-3F, A109, NH500, AB212, HH-139, HH-101.
A partire dagli anni Settanta, proseguì lo sviluppo in termini tecnologici e di innovazione in campo elicotteristico. Risale al 1968 la progettazione su licenza Bell dell’AB 212 SAR, di cui vennero sviluppate due versioni ottimizzate per impieghi specifici: l’AB 212 ASW, versione antisommergibile in servizio presso la Marina Militare, e l’AB 212 SAR (Search and Rescue) destinato all’Aeronautica Militare che acquisì i primi tre aeromobili nel 1979. Oggi sono ben 30 gli AB 212, ancora in servizio nella flotta dell’AM.
L’HH-3F, elicottero militare bimotore ottimizzato per il SAR e il personnel recovery, prodotto invece su licenza della Sikorsky Corporation, entrò in dotazione all’Aeronautica Militare nel 1977, con 35 esemplari. Soprannominato “Pelican” ha effettuato oltre 185.000 ore di volo, salvando circa 7.000 persone, fino al 2014. È stato il predecessore del best seller di mercato AW139, impiegato in operazioni SAR, in casi di evacuazione sanitaria, in missioni di trasporto e antincendio, e negli ultimi anni, anche nel ruolo di Slow Mover Interceptor, in occasione di grandi eventi nazionali.