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JOC-COVI, l’ecosistema informativo orientato al multi-dominio

Nello scenario attuale, caratterizzato da un profilo di minaccia sempre più sofisticato e in continua e rapida evoluzione, per le Forze Armate è essenziale raggiungere la cosiddetta “superiorità informativa”, raccogliendo informazioni utili a supportare decisioni e interventi in ogni dominio. A questo obiettivo risponde il Joint Operation Center, una sala operativa tecnologicamente avanzata sviluppata da Leonardo a supporto del Comando Operativo di Vertice Interforze.

Con l’avvento e le crescenti potenzialità degli strumenti digitali, l’accesso alle informazioni è oggi più che mai una risorsa decisiva per orientarsi in modo efficace in tutti gli ambiti del quotidiano. La cosiddetta “infobesity”, che evidenzia la pervasività del dato all’interno di un flusso continuo e incontrollato di informazioni, interessa anche il campo delle applicazioni per la Difesa. Per le Forze Armate, questa dinamica si traduce in nuove sfide, legate all’evolversi delle minacce, non più convenzionali ma ibride, all’imporsi di scenari multi-dominio e alla crescente centralità della componente cyber.

Il raggiungimento dell’Information Superiority diviene così un fattore strategico, dal quale deriva l’esigenza di utilizzare sistemi per la raccolta, l’analisi e la disseminazione dei dati sempre più sofisticati e innovativi, in grado di aggregare non solo informazioni militari, ma anche di contesto. Per raggiungere questi obiettivi, Leonardo ha sviluppato il Joint Operation Center (JOC), che supporta il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) nelle sue funzioni di pianificazione, coordinamento e condotta delle operazioni, nazionali ed extra nazionali, che interessano tutti i domini operativi.

Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI)

Il COVI assolve alle funzioni di organismo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa per la pianificazione, la coordinazione e la direzione delle operazioni e delle esercitazioni militari in ambito nazionale e internazionale condotte nei cinque domini: terra, mare, cielo, spazio e cyber.

Il programma JOC-COVI ha l’obiettivo di rafforzare le capacità operative del Comando Operativo di Vertice Interforze in termini di flessibilità, rapidità, efficacia ed efficienza, attraverso la realizzazione di un info-ecosistema alimentato – o predisposto per la futura integrazione – da tecnologie all’avanguardia e altamente innovative, come intelligenza artificiale e deep learning, che rendono possibili connessioni multi-dominio e multi-classifica.

Il JOC è formato da diverse componenti, che svolgono funzioni complementari tra loro costituendo uno strumento a supporto di contesti multi-dominio: la  Joint Common Operational Picture (JCOP), che raccoglie informazioni provenienti da diverse fonti militari per fornire una situational awareness completa; il sistema PMESII (Political, Military, Economic, Social, Infrastructural and Informational), per l’analisi degli scenari politici, militari, economici, sociali, infrastrutturali  e informativi afferenti a un’area geografica di interesse per lo svolgimento di una missione operativa (context awareness); il sistema di Information Knowledge Management (IKM), che punta a ottimizzare le relazioni tra tecnologie, processi, persone e policy, per supportare il COVI nella comprensione del contesto e nella pianificazione delle missioni; lo Space Management System (SMS), sviluppato a supporto del Comando Operazioni Spaziali (COS), per aggregare e rappresentare  lo stato di tutti gli assetti spaziali della Difesa.

Le quattro anime del Joint Operation Center

La prima componente del JOC è la Joint Common Operational Picture, un sistema che supporta gli operatori nei processi decisionali. Agisce come il fulcro essenziale per il raggiungimento della Shared Situational Awareness (SA), offrendo ai comandi di vertice e ai loro staff strumenti essenziali per ottenere informazioni accurate, complete e aggiornate sulla situazione delle operazioni in corso.

Grazie a questo tipo di tecnologia, il JOC è in grado di operare automaticamente, integrando le informazioni provenienti dai sistemi di Comando e Controllo (C2) operativi di Esercito, Marina e Aeronautica e dai sistemi impiegati dal Comando Operazioni in Rete (COR), che opera nel dominio cyber, e dal Comando per le Operazioni Spaziali (COS), nonché da altre fonti (ad esempio NATO), aggregando i dati e ottimizzando le informazioni, creando così una JCOP aggiornata in tempo reale ed estesa a tutti i domini operativi.

La caratteristica principale, valore aggiunto del JOC, è che la Joint Common Operational Picture è arricchita da informazioni di contesto, non prettamente militari, quali per esempio le condizioni meteo o la configurazione dei satelliti, oppure riconducibili agli ambiti della politica, dell’economia e della società. Alcune di queste informazioni sono raccolte in maniera automatica da fonti aperte (Open Source Intelligence) e non aperte, attraverso la seconda componente del JOC, il sistema PMESII. Si tratta di un applicativo progettato per l’analisi e la comprensione approfondita dell’ambiente operativo in contesti complessi, dinamici e mutevoli, in grado di fornire una superiorità informativa nelle operazioni militari e strategiche. PMESII utilizza algoritmi e processi analitici avanzati per la ricerca, la categorizzazione, l’elaborazione e la visualizzazione dinamica delle informazioni. La metodologia impiegata descrive l'ambiente operativo suddividendolo in sei “domini” principali: Politico, Militare, Economico, Sociale, Informativo e Infrastrutturale (PMESII). Questi vengono incrociati a matrice con altrettante categorie – Aree, Strutture, Capacità, Organizzazione, Persone ed Eventi (ASCOPE) – per l’analisi dell’ambiente di uno specifico contesto operativo, al fine di ottenere un quadro informativo contestuale dettagliato e organizzato.

Una parte importante del processo riguarda la raccolta e l’analisi automatica dei dati da fonti aperte, come i social media o il web, le cui funzionalità sono pienamente integrate nel software PMESII. Attraverso un complesso processo analitico, coadiuvato da algoritmi di analisi semantica e analisi delle reazioni, il sistema evidenzia le connessioni tra i vari dati raccolti (anche in forma di contenuti multimediali), e li trasforma in informazioni ad alto valore destinate a supportare il processo decisionale del COVI.

La terza componente del JOC è l’Information Knowledge Management, sistema pensato per aggregare e gestire tutte le informazioni (militari e di contesto) e alimentare continuamente la JCOP, al fine di garantire la superiorità informativa in contesti di elevata complessità. Questo strumento consente agli operatori di creare report relativi ai vari aspetti di una missione, ad esempio di natura logistica e operativa. Risulta strategico tanto nella fase di comprensione del contesto quanto nella pianificazione di una missione, poiché aiuta a comprendere gli obiettivi e gli assetti, militari e non (es. logistica, carburante, aspetti medici), necessari al completamento di un’operazione. L’IKM rende quindi più efficienti le attività di pianificazione e riduce le tempistiche di realizzazione dei report informativi, consentendo così ai decision maker di prendere le decisioni migliori in tempi rapidi.

La quarta componente è lo Space Management System, un sistema progettato con l’obiettivo di fornire una Situational Awareness alla JCOP e un supporto completo e strategico per la gestione, il controllo e l’esecuzione delle attività nel dominio spaziale. La piattaforma ha l’obiettivo di ottimizzare i processi e supportare il Comando delle Operazioni Spaziali (COS). A questo scopo, supporta la creazione e gestione di scenari operativi, essenziali per condurre analisi e calcoli su oggetti spaziali specifici entro un intervallo di tempo definito. Dispone di un database centralizzato e costantemente aggiornato del Catalogo degli Oggetti Spaziali che possono essere visualizzati in 3D.

Grazie a questi strumenti e tecnologie, il COVI dispone oggi di un’info-struttura con postazioni altamente tecnologiche finalizzata al raggiungimento della superiorità informativa in contesti multi-dominio a elevata complessità.

Sale e postazioni del JOC

L’area JOC è situata presso la sede del COVI, all’interno dell’aeroporto Francesco Baracca di Centocelle (Roma), e si estende per 2.300 mq. La prima fase del progetto ha visto la realizzazione della Sala JOC, della Sala Strategica-Decisionale e della Sala di calcolo. Nella seconda fase, attualmente in corso, è previsto l’allestimento di ulteriori sale “dedicate” alle attività operative e la realizzazione di altri adeguamenti infrastrutturali.

La condivisione delle informazioni e gli scenari futuri

Riguardo alla gestione di informazioni classificate, la normativa italiana in materia è molto rigida e severa, e impone la segregazione tra domini (nazionale, NATO, UE, missione) e tra livelli di classifica di sicurezza (non classificato, riservato, segreto), oltre alla separazione fisica per il passaggio delle informazioni. Pur mantenendo, in questa fase, la distinzione tra informazioni classificate e non classificate, il JOC supera la distinzione tra i domini. Questo consente all’operatore, in maniera molto rapida, di passare da un dominio all’altro, di gestire quasi in contemporanea missioni su diversi domini e ricevere informazioni da domini diversi.

A oggi, la trasmissione delle informazioni dai sistemi C2 delle diverse Forze Armate al JOC avviene per linea diretta sulle reti della Difesa, secondo un’architettura gerarchica. In futuro, un vero e proprio fattore abilitante strategico sarà rappresentato dal Defence Cloud. Si tratta di un’infrastruttura che consentirà di disporre di un data lake multi-dominio e multi-livello, in grado di ospitare, gestire e correlare tutti i dati provenienti dalle Forze Armate – non solo a livello di Comando e Controllo, ma anche di sensori, attuatori e sistemi delle F.F.A.A. – arricchendoli ulteriormente con informazioni di contesto come quelle raccolte, per esempio, dal sistema PMESII. In questo modo, chiunque abbia il diritto e la necessità di accedere a una determinata informazione, potrà accedere ai dati originali e aggregarli in maniera più rapida ed efficace.

In quest’ottica sarà necessario non solo realizzare un data lake per raccogliere le informazioni, ma anche potenziare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. In un contesto caratterizzato da una miriade di dati, gli algoritmi basati sull’AI saranno infatti indispensabili per migliorare la qualità del dato e delle informazioni richieste dall’operatore. Questo consentirà di ottimizzare i processi decisionali, aiutando il decisore a scegliere la reazione più efficace rispetto alla minaccia percepita. Con l’aumento della quantità e delle tipologie di dati, la capacità predittiva dell’intelligenza artificiale sarà sempre più fondamentale, mostrando al decision maker un maggior numero di opzioni e strade da percorrere, generando scenari a tendere simulati e ripercorrendo situazioni già verificatesi in passato. All’operatore umano sarà sempre lasciata la decisione finale e la responsabilità di selezionare il percorso di risposta più adeguato. I dati raccolti potranno essere analizzati in forma grezza oppure elaborati e aggregati per trasformarli in “dati immediatamente utilizzabili”.