Per affrontare la straordinaria evoluzione tecnologica in corso e trasformare la sfida dei velivoli di domani in un’opportunità industriale, è necessario implementare un approccio di sistema, che coinvolga tutte le risorse in grado di costruire una visione di futuro e di tracciare il percorso per implementarla.
Ne parla Salvatore Grimaldi, responsabile Innovazione dei Velivoli di Leonardo oggi alla guida di un team di circa cinquanta persone dedicate alla ricerca di nuovi filoni di innovazione e di business: “i velivoli di futura generazione, sia civili che militari, richiedono lo sviluppo di tecnologie abilitanti con ricadute sull’ecosistema industriale che vanno ben oltre il singolo programma.”
Questo approccio che vede coinvolte risorse operative nei vari siti Leonardo, nei Leonardo Labs e nelle Officine Grandi Riparazioni di Torino (ndr: incubatore dell’innovazione prescelto da Leonardo per facilitare interrelazione fra aziende e start-up), contribuisce pienamente alla costruzione di quell’ecosistema dell’innovazione che coinvolge un complesso sistema di attori sul territorio nazionale con l’obiettivo di sviluppare le cosiddette tecnologie abilitanti dell’aeronautica del futuro, come ad esempio l’elettrificazione del velivolo. “Rispetto all’automotive le potenze sono superiori di diversi ordini di grandezza. Questo significa che servono soluzioni alternative, tali da modificare sostanzialmente il modo stesso di concepire il velivolo. Stiamo lavorando alle tecnologie del prossimo futuro - spiega Grimaldi -, come l’Idrogeno, le fuel cell e i sistemi elettrici ad alta potenza, che ci consentiranno di essere pronti per le sfide che il mercato ci metterà di fronte”.
“I nuovi paradigmi per l’aeronautica, dai velivoli autonomi, alla digitalizzazione fino alla riduzione delle emissioni, richiedono innovazioni in molteplici campi scientifici”. I ricercatori di Leonardo stanno lavorando all’identificazione e ai processi di modellazione di nuovi materiali per l’industria aeronautica, quali i metamateriali e materiali basati sul grafene, ma anche nuove soluzioni sistemistiche abilitate dalle loro potenzialità. “Ne sono un esempio i materiali multifunzionali, in grado di associare alle capacità meccaniche, capacità sistemistiche, come la trasmissione del calore o il condizionamento elettromagnetico”.
La creazione di un ecosistema è il fulcro dell’innovazione: il fine è quello di accelerare il processo d’innovazione e la diversificazione a lungo termine del business, coinvolgendo e mettendo a sistema le capacità di enti di ricerca, istituzioni, università, Pmi, grandi aziende, spin-off e start-up nazionali e internazionali.