Per salvaguardare e proteggere il Pianeta, le nostre città, le persone è fondamentale monitorare e analizzare informazioni e dati provenienti da contesti diversificati: dalle risorse naturali, alle attività umane, dagli impatti dei cambiamenti climatici fino ai mutamenti legati all’antropizzazione dell’ambiente.
Con una dimensione così ampia ed esposta a numerosi rischi, l’approccio di osservazione deve basarsi sulla valorizzazione delle informazioni la cui correlazione renda possibile una comprensione profonda dei fenomeni in atto.
Le attuali tecnologie permettono ormai di avere un quadro completo, preciso, aggiornato e facilmente accessibile in tutti gli scenari operativi: dall'osservazione del territorio alla tutela del patrimonio culturale, dal controllo delle frontiere all'agricoltura, dalla sorveglianza marittima fino alla gestione delle emergenze o dei grandi eventi. Si tratta di sistemi di comunicazione, piattaforme (pilotate e non), sensori, satelliti e sale di controllo in grado di elaborare i dati ricevuti e renderli interoperabili.
Frutto di processi di ricerca e sviluppo, nonché di partnership e collaborazioni internazionali, le soluzioni e i servizi di Leonardo per il global monitoring contribuiscono allo sviluppo sostenibile del Pianeta da un punto di vista economico, sociale e ambientale. Sono tecnologie che, attraverso l’intelligenza artificiale e l’analisi di big data, stanno cambiando - e cambieranno - la vita quotidiana.
Il ruolo dello Spazio
Le tecnologie e i servizi spaziali sviluppati da Leonardo e dalle sue joint venture Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) e Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%) ricoprono un ruolo centrale nelle soluzioni integrate di global monitoring, costituendo una risorsa fondamentale per osservare lo stato di salute del Pianeta.
I satelliti, in particolare quelli di osservazione della Terra, garantiscono un monitoraggio continuo sia di aree molto vaste come pure di superfici più limitate, entrando nel dettaglio locale. Un patrimonio di informazioni che consente di realizzare mappe dettagliate del territorio - attività, queste, sviluppate da Leonardo attraverso e-GEOS (Telespazio 80% e ASI 20%) - utili per organizzare attività mirate di prevenzione e intervento.
Integrando il dato satellitare con altri provenienti da strumentazioni sul campo (radar, sensori, droni) è infatti possibile ottenere una visione d’insieme - e in tempo reale - dello stato di salute del Pianeta e dei territori.
Si pensi a COSMO-SkyMed, PRISMA (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa) e alle sentinelle del programma europeo Copernicus che consentono di osservare, ad esempio, lo scioglimento e lo spostamento dei ghiacciai, gli sversamenti di sostanze nocive o l’innalzamento del livello del mare, il consumo di acqua e terra, l’inquinamento, la deforestazione abusiva o ancora le eruzioni vulcaniche, gli effetti del climate change, il buco dell’ozono. Capacità, queste, che entro il 2026 saranno ulteriormente potenziate con IRIDE, il più grande programma spaziale in ambito europeo per l’osservazione della Terra, destinato ad ampliare gli attuali servizi di geo-informazione.
Fondamentale in attività di questo tipo è il contributo dei sensori, molti dei quali nascono nei laboratori di Leonardo. Questi “occhi dei satelliti” - vero fiore all’occhiello del Gruppo - utilizzando la tecnologia elettro-ottica, permettono di osservare la Terra nello spettro dal visibile all'infrarosso: dal Lightning Imager, il “fulminometro” in grado di rilevare fulmini da 36.000 km di distanza, sia di notte che di giorno, per previsioni più accurate su meteo e cambiamenti climatici, al trasmettitore laser della missione ESA Aeolus per lo studio dei venti, fino allo spettrometro FLEX, in grado di misurare - da circa 800 km di altezza - l’attività fotosintetica delle piante, indicativa dello stato di salute della vegetazione.
Non si tratta solo di geo-osservazione ma anche dell’analisi della composizione chimico-fisica di un’area o di un oggetto: è questa la missione degli strumenti iperspettrali, come quello realizzato per il satellite PRISMA, che permette di rilevare, ad esempio, discariche abusive, aree a rischio incendio o microalghe invisibili all’occhio umano. Queste tecnologie saranno strategiche anche in PRISMA Second Generation e nella futura costellazione IRIDE.
I radar ad apertura sintetica (Synthetic Aperture Radar - SAR) come quelli a bordo di COSMO-Skymed, programma di osservazione satellitare terrestre ad uso civile e militare, consentono l’osservazione della Terra h24, fornendo immagini ad altissima risoluzione e in ogni condizione metereologica.