I supercomputer hanno oggi raggiunto potenze di calcolo paragonabili a quelle di un cervello umano e l’intelligenza artificiale – che già oggi ci consente di simulare e prevedere il funzionamento di qualsiasi sistema, piattaforma o infrastruttura – si avvia a grandi passi verso le nuove frontiere dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande. Come nel caso della medicina personalizzata, che indirizzerà la ricerca sulle nuove molecole alla base di farmaci su misura per ogni singolo individuo; o nel caso del gemello digitale della Terra, che aiuterà a mitigare o annullare gli effetti delle attività umane sull’ambiente.
Uno sviluppo che - secondo Cingolani – avverrà nell’arco di un decennio, nel quale il livello di digitalizzazione avrà sempre maggiori ripercussioni sulle politiche industriali, sui rapporti tra le nazioni e sulla vita degli esseri umani. E saranno competitivi solo quei Paesi che sapranno stare al passo con l’evoluzione disruptive delle tecnologie. Ma – conclude – dovranno agire sia per garantire che le innovazioni siano realmente alla portata di tutti, sia per adattare il sistema di istruzione alle richieste di un mercato del lavoro in rapida trasformazione.